Popolare Vicenza, risparmiatori pronti alle vie legali

di Rosaria Barrile -

Confconsumatori si prepara a formulare un esposto penale e a richiedere l’invalidità dei contratti stipulati per una serie di violazioni del Testo unico bancario

Nell’attesa di conoscere l’esito dell’assemblea dei soci del 5 marzo, che dovrebbe deliberare l’aumento di capitale, la trasformazione in Spa e la quotazione in Borsa della Popolare di Vicenza, sale la rabbia dei risparmiatori che nella giornata di ieri hanno presso atto dell’ulteriore perdita di valore delle proprie azioni. Sarebbero già pronte a scattare infatti le azioni legali contro le due banche da parte di molti socimentre, i vertici della banca, anche tramite una serie di incontri pubblici, starebbero cercando di convincere gli altri a sottoscrivere l’aumento di capitale.

Anche le associazioni di tutela dei risparmiatori stanno valutando come procedere di fronte alle brutte notizie che si susseguono: Confconsumatori ad esempio ritiene percorribili almeno due strade per recuperare le perdite subite.

In prima battuta, secondo uno degli avvocati dell’associazione, Luca Baj, sussistono i presupposti per presentare un esposto penale presso la Procura della Repubblica per ognuno dei risparmiatori azionisti della Banca. “Se il procedimento penale attivato presso la Procura di Vicenza proseguirà, l’associazione di difesa dei diritti dei risparmiatori si costituirà parte civile per richiedere il risarcimento dei danni agli imputati”.

Successivamente, in sede di azione civile, l’associazione intende invece proporre una causa contro la banca che ha venduto le azioni. Verrà chiesta l’invalidità e quindi l’inefficacia dei contratti stipulati per una serie di violazioni del Testo unico bancario e del Testo unico dell’intermediazione finanziaria.

Come spiega un altro avvocato della stessa associazione, Antonio Pinto, tecnicamente “verrà chiesta la nullità del contratto di acquisto delle azioni per violazione di norme imperative (per esempio, per violazione dell’articolo 2621 del Codice civile per false comunicazioni sociali) e l’annullabilità del contratto per errore sull’oggetto e sulle qualità essenziali del bene”.

Nei vari casi segnalati a Confconsumatori, in cui le azioni sono state vendute insieme a un mutuo o un fido, si chiederà di applicare la norma che considera nulli i contratti di vendita perché in violazione del divieto di finanziare l’acquisto delle proprie azioni.

Come ribadito tuttavia dalla stessa Confconsumatori, e da altre associazioni, su una vicenda complessa come questa, è indispensabile esaminare la posizione di ogni risparmiatore perché possono esserci situazioni molto diverse tra loro: per esempio tra chi ha sottoscritto tutti i documenti e chi solo una parte oppure chi ha comprato in concomitanza di un prestito erogato dalla banca.

Altre associazioni si sono mosse già da tempo: tra ottobre e dicembre 2015, l’Unione nazionale consumatori ha depositato presso la Procura della Repubblica di Vicenza 202 denunce di azionisti della Banca Popolare di Vicenza.

Nella maggior parte dei casi i clienti della banca hanno denunciato di essere stati insistentemente sollecitati all’acquisto delle azioni che venivano presentate come un investimento sicuro e liquidabile in qualsiasi momento. Molti altri sono stati costretti ad acquistare azioni per ottenere un mutuo o un affidamento. Numerosi risparmiatori, infine, hanno denunciato di non aver mai risposto personalmente alle domande contenute nel questionario Mifid, che la banca è obbligata a far compilare al cliente prima di un investimento.