Banche: proposto un riconoscimento della finanza etica

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Un emendamento alla riforma del sistema creditizio vuole introdurre trattamenti fiscali differenziati per gli istituti impegnati nella sostenibilità

Riconoscere il valore sociale della finanza etica e delle banche che si richiamano ai principi della responsabilità sociale e ambientale, attraverso trattamenti fiscali differenziati. È l’obiettivo della proposta di emendamento alla riforma del sistema creditizio presentata da oltre 30 parlamentari, tra cui Giulio Marcon (primo firmatario, Sinistra Italiana), Marco Causi (Partito Democratico), Mario Sberna (Popolari per l’Italia).

A darne notizia è Banca Etica, che in una nota esprime il suo favore per la proposta.

In particolare sarebbero favoriti gli istituti di credito che:

– svolgono una valutazione anche di carattere sociale e ambientale per i finanziamenti erogati a persone giuridiche;
– danno evidenza pubblica dei finanziamenti erogati a persone giuridiche;
– dedicano ad organizzazioni non profit o imprese sociali almeno il 30% del proprio portafoglio crediti;
– non distribuiscono profitti, ma li reinvestono nella propria attività;
– sono caratterizzati da governance a forte orientamento democratico e partecipativo;
– hanno politiche retributive tese a contenere al massimo la differenza tra la remunerazione maggiore e quella media della banca.

“Riteniamo che questo emendamento vada nella giusta direzione: quella di definire le caratteristiche della finanza etica e di invitare gli istituti di credito a fare scelte di trasparenza e sostenibilità”, commenta Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica. “Le banche hanno responsabilità importanti, dalla capacità di attuare una trasparenza non solo formale verso i propri clienti e soci a quella di sostenere l’economia reale e sostenibile attraverso le politiche del credito. In Banca Etica prendiamo molto sul serio queste responsabilità. Facciamo banca in modo diverso, ma sicuro, con un tasso di sofferenza tre volte inferiore alla media del sistema bancario.”