Lotta all’evasione, l’ìncasso è di 15 miliardi

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Nel 2015 “la somma più alta mai riportata nelle casse dello Stato”, ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Nel 2014 il recupero è stato di 14,2 miliardi

Usa toni trionfali il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, comunicando il risultato ottenuto nel 2015 dalla lotta all’evasione fiscale in Italia: il saldo sfiora i 15 miliardi di euro, per l’esattezza 14,9.

Si tratta della “somma più alta mai riportata nelle casse dello Stato”, ha detto Orlandi, e probabilmente è vero. In realtà il risultato ottenuto l’anno scorso supera di poco quello raggiunto nell’anno precedente, cioè il 2014, quando il recupero delle tasse non pagate era stato di 14,2 miliardi di euro.

Dal 2006 (anno in cui fu inaugurato il sistema di misurazione basato sugli incassi) fino all’anno scorso il recupero dell’evasione fiscale è cresciuto del 240%, visto che dieci anni fa i rientri di denaro nelle casse statali viaggiavano a quota 4,4 miliardi.

Ma la riduzione dell’evasione, spiega l’Agenzia delle Entrate, non è solo frutto degli accertamenti. La grande novità dei risultati dello scorso anno sul fronte degli incassi è infatti data dalla nuova strategia del fisco che inizia a dare i suoi frutti.
A funzionare sono state le lettere per la compliance inviate nel 2015: a fronte di circa 305 mila comunicazioni, più di 156 mila cittadini, quindi più della metà, hanno già accolto l’invito del fisco a rimediare a un errore o a una dimenticanza in tempi brevi e con sanzioni ridotte, versando spontaneamente circa 250 milioni di euro.

A proposito dello “spesometro”. il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha dichiarato “Chi non ha risposto ad un approccio collaborativo, conoscerà – permettetemi la battuta – il lato oscuro dell’accertamento”. Con chi non ha collaborato, ha aggiunto, “dovremo cambiare approccio”.