Pmi: ecco le più attente al benessere dei dipendenti

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Prima edizione del rapporto sul welfare nelle piccole e medie imprese. Tra gli ambiti di intervento: previdenza, formazione, pari opportunità e sostegno alle famiglie

Si preoccupano del benessere dei dipendenti e della sostenibilità dell’azienda nel lungo periodo. Apprezzano gli incentivi fiscali legati alle iniziative di welfare, ma faticano a trovare informazioni su come realizzarle. Sono le piccole e medie imprese italiane (Pmi) così come emergono dalla fotografia scattata attraverso il Welfare Index Pmi, presentato oggi a Roma.

Le Pmi occupano l’80% della forza lavoro nel nostro paese. Il Welfare Index Pmi, promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria e Confagricoltura, è stato realizzato con l’obiettivo di diffondere la cultura del welfare nelle piccole medie imprese.

L’indagine ha coinvolto 2.140 aziende con un numero di dipendenti compreso fra dieci e 250, dei tre settori produttivi: industria, commercio e servizi e agricoltura. E ha premiato le 11 aziende con le migliori pratiche di welfare aziendale a favore dei propri dipendenti.

La ricerca, curata dalla società specializzata Innovation Team, ha valutato le politiche di welfare delle imprese in dieci aree d’intervento: previdenza integrativa, salute, assicurazioni per i dipendenti e le famiglie, tutela delle pari opportunità e sostegno ai genitori, conciliazione del lavoro con le esigenze familiari, sostegno economico ai dipendenti e alle loro famiglie, formazione per i dipendenti e sostegno alla mobilità delle generazioni future, sicurezza e prevenzione, sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale, welfare allargato al territorio.

Il 45% delle aziende intervistate è attivo in almeno quattro di questi ambiti e l’11% è molto attivo, realizzando iniziative in più di sei ambiti.

Secondo l’indagine emergono cinque diversi approcci delle Pmi al welfare aziendale:
– Vita e lavoro (21% del totale), le imprese con rilevanti iniziative nelle aree della conciliazione vita e lavoro, del sostegno alle pari opportunità e ai genitori;
– Inclusive (9,5%), le imprese più attive nelle aree della integrazione sociale e delle iniziative di welfare allargate al territorio;
– People care (10,8%), le imprese con iniziative concentrate soprattutto nelle aree della gestione delle risorse umane e dei fringe benefit;
– Attuatori (48%), aziende attive in diverse aree del welfare aziendale che però prevalentemente applicano quanto previsto dai contratti nazionali di categoria;
– Beginner (10,7%), imprese che sono nella fase iniziale di esperienza del welfare aziendale.

Complessivamente, le aree di welfare più utilizzate dalle imprese sono raggruppabili in tre tipologie:
1. Iniziative per la gestione del personale: formazione e sostegno alla mobilità (64,1%), assicurazioni per dipendenti e famiglie (53%), sostegno economico ai dipendenti (46,2%)
2. Iniziative classiche di welfare complementare: previdenza integrativa (40,4%), Salute (38,8%), sicurezza e prevenzione (38%)
3. Iniziative più innovative: pari opportunità e sostegno ai genitori (18,5%), welfare allargato al territorio (15%), integrazione sociale (14,1%) e conciliazione vita lavoro (4,9%).

Le motivazioni che spingono le PMI ad intraprendere iniziative di welfare aziendale sono principalmente due: la gestione del personale, e quindi il benessere dei dipendenti per migliorarne la soddisfazione e la produttività, e la sostenibilità nel lungo termine del successo aziendale, unita ad aspetti reputazionali.

Gli incentivi fiscali emergono in ogni caso come determinanti: il 35% delle aziende afferma di aver effettuato i rilevanti investimenti di risorse aziendali compensati dai risparmi fiscali.

Determinante è la dimensione aziendale: maggiore è il numero dei dipendenti maggiore è la diffusione delle iniziative e le aziende attive nel welfare hanno tipicamente più di 100 dipendenti.

Le aziende lamentano però la carenza di informazioni chiare in merito alle modalità di attuazione del welfare aziendale, e la mancanza delle competenze necessarie per realizzarlo. Circa il 60% delle imprese molto attive indica come fattore di primaria importanza la possibilità di accedere a servizi di informazione e consulenza da parte delle associazioni imprenditoriali.

Le 11 aziende premiate per le loro politiche di welfare sono:

Industria
1° Colorificio San Marco (Marcon, Venezia)
2° Lurisia Acque Minerali, (Cuneo)
3° Panzeri (Bulciago, Lecco)

Commercio e Servizi
1° Rusconi Viaggi (Lecco)
2° Socfeder (Modena)
3° Wecare (Arenzano, Genova)

Agricoltura
1° Agrimad Società Agricola, San Demetrio Corone (Cosenza)
2° Salvi Vivai (Ferrara)
3° Barone Ricasoli (Gaiole in Chianti, Siena).

Menzione speciale Valore Donna:
Azienda Agricola Fungar (Coriano, Rn)

Menzione speciale Agricoltura Sociale:
Cooperativa Sociale Un Fiore per la Vita Onlus (RI)