Stop all’anatocismo: è la volta buona?

di redazione -

L’emendamento inserito nel Dl sulle banche vieta l’applicazione di interessi sugli interessi anche per le carte “revolving”

Dovrebbe essere chiusa definitivamente la possibilità per le banche di applicare l’anatocismo, ovvero quella pratica che consente all’istituto bancario di applicare interessi sugli interessi maturati in base a un finanziamento.

La commissione Finanza della Camera ha approvato ieri l’emendamento Boccadutri al decreto legge sulle banche, in discussione a Montecitorio, che è stato riformulato comprendendo anche i finanziamenti attraverso carte di credito, le cosiddette “revolving”.

In base all’emendamento:
– la maturazione degli interessi non potrà essere inferiore ad un anno
– gli interessi debitori a carico del cliente non possono “produrre interessi ulteriori”
– devono essere conteggiati al 31 dicembre ed esigibili da marzo dell’anno successivo.

Soddisfatte le associazioni dei consumatori.

“Ottima notizia. Finalmente un emendamento a favore dei consumatori e delle famiglie e non delle banche”, commenta Massimiliano Dona, segretario dell’Unione nazionale consumatori. “Ora si spera che le banche la smettano di provare ad interpretare le norme sull’anatocismo a proprio uso e consumo, costringendo i consumatori ad aprire lunghi contenziosi legali”.

“Sono anni che ci battiamo contro questa pratica illegale di applicare interessi sugli interessi, vincendo centinaia di cause nei tribunali di tutta Italia”, aggiunge Carlo Rienzi, presidente del Codacons, “L’anatocismo produce un danno elevatissimo ai consumatori e arricchisce le casse delle banche, costando mediamente agli italiani una cifra pari a 2 miliardi di euro all’anno”.