Lavoro, meno occupati e più inattivi

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Il tasso di disoccupazione a febbraio è all’11,7%, in calo al 39,1% i giovani senza lavoro dal 39,3% di gennaio. Gli “impiegati” scendono al 56,4%, diminuiscono i lavoratori dipendenti

E’ un quadro con luci e ombre quello che dipinge l’Istat per il mercato italiano del lavoro a febbraio.
Le rilevazioni mostrano un tasso di disoccupazione sostanzialmente stabile all’11,7%, rispetto all’11,6% (rivisto da 11,5%) dei risultati di gennaio.
Tuttavia scende il tasso di occupazione nella fascia di età 15-24 anni: i giovani senza impiego (sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro) diminuiscono al 39,1% dal 39,3% di gennaio.

Più in generale, sempre nel mese di febbraio, il tasso di occupazione risulta al 56,4%, in calo di 0,2 punti su gennaio.
Gli occupati, a quota 22,456 milioni, sono in diminuzione dello 0,4% rispetto a gennaio (-97.000), e salgono dello 0,4% su base annua (+96.000).
Secondo Istat “il calo occupazionale è determinato dai dipendenti (-92mila i permanenti e -22mila quelli a termine), mentre registrano un lieve recupero gli indipendenti (+17mila). Per i dipendenti a tempo indeterminato si tratta del primo calo dall’inizio del 2015”.

L’istituto di statistica nazionale sottolinea poi che “dopo la forte crescita registrata a gennaio 2016 (+0,7%, pari a +98mila), presumibilmente associata al meccanismo di incentivi introdotto dalla legge di stabilità 2015, il calo registrato nell’ultimo mese riporta la stima dei dipendenti permanenti ai livelli di dicembre 2015. Per i dipendenti a termine prosegue la tendenza negativa già osservata dal mese di agosto 2015″.

Non è tutto. Al calo dei lavoratori dipendenti si aggiunge la crescita degli inattivi. Il numero delle persone che non lavorano e non cercano un’occupazione torna infatti a salire segnando nel confronto con gennaio +0,4% (+58.000), e cala dello 0,7% (-99.000) rispetto a dodici mesi prima.
Il tasso di inattività sale rispetto al mese prima al 36%, in aumento di 0,2 punti percentuali.

Come si ricorderà, nel marzo 2015 è entrato in vigore il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti previsto dal Jobs Act, che non prevede la reintegra in caso di licenziamento economico.
Lo scorso anno, inoltre, le imprese che hanno assunto in maniera stabile hanno potuto contare su sgravi contributivi fino a 8mila euro annui per tre anni, mentre nel 2016 potranno beneficiare di una riduzione dei contributi al 40% per 24 mesi.