Cassa forense, bilancio record con 930 milioni di avanzo

di Walter Quattrocchi -

Il patrimonio netto sale a 9,2 miliardi

La Cassa forense chiude il bilancio consuntivo del 2015 con un avanzo di esercizio record di 930 milioni di euro, per un incremento dell’11% circa rispetto al 2014 (841 milioni di euro), mentre il patrimonio netto complessivo cresce fino a 9.233 milioni di euro dai 9.026 milioni di euro dell’anno precedente.

Il buon risultato del bilancio 2015 è dovuto alla piena attuazione del nuovo regolamento (ex art. 21. L. 247/2012) e al completamento del conferimento del patrimonio immobiliare della Cassa al neo istituito “Fondo Cicerone”.

Il recente aumento degli iscritti (circa 57 mila nuovi professionisti nel biennio 2014/2015) è da ascrivere unicamente agli effetti del nuovo regolamento, per il quale anche i legali con basso reddito, un tempo esclusi dall’obbligo di iscrizione alla Cassa, oggi sono chiamati a contribuire all’ente di previdenza.

Gli iscritti attivi nel 2015 risultano circa 222 mila, mentre i pensionati sfiorano le 13 mila unità.

I costi dell’ente nel 2015 ammontano a 1.026 milioni di euro, mentre i ricavi complessivi raggiungono 1.956 di euro.

Quanto alle entrate contributive, la Cassa forense ha raggiunto quota 1.580 milioni di euro (con un aumento del 2% rispetto al 2014) a fronte di 832 milioni di euro di uscite per prestazioni (più 4% rispetto ai 747 milioni del 2014).

I costi di funzionamento dell’ente nel 2015 risultano pari a 27,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 2014, mentre la gestione mobiliare ha evidenziato un rendimento finanziario lordo, su base annua, pari a più 4,3%.

Gli interventi di welfare erogati dalla Cassa hanno raggiunto, grazie al nuovo regolamento per l’erogazione dell’assistenza, un importo totale di 34,9 milioni di euro per indennità di maternità alle professioniste e di 28,3 milioni di euro per gli altri trattamenti assistenziali.