Fitch: governo promosso sul recupero crediti

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I ritmi del recupero dei crediti sono positivi ma occorre tempo per metterli in pratica, dice l’agenzia. Il dispositivo governativo evita il passaggio per i tribunali

L’agenzia internazionale Fitch esprime un giudizio positivo sui provvedimenti adottati dal governo italiano a partire dal 2015 per ridurre i tempi di recupero dei crediti, cioè sulle riforma del fallimento introdotta dal governo con il decreto legge 59 del 3 maggio 2016.
Unica nota “grigia”, secondo l’agenzia è che richiedono tempo per essere messi in pratica.

Fitch spiega in un report che la misura più importante contenuta nel decreto varato a fine aprile è il “patto marciano”, cioè la possibilità di prevedere la cessione immediata del bene dato a garanzia del credito in caso di inadempienza.
In particolare, è positiva secondo l’agenzia la possibilità di inserire una clausola contrattuale che consenta l’automatico trasferimento al creditore della proprietà degli asset immobiliari forniti come collaterale una volta che l’azienda è entrata in fallimento.

“Questo eviterà di dover passare attraverso i tribunali”, osserva Fitch, consentendo ai giudizi di “concentrarsi sull’arretrato di non performing loans”.

Anche se la norma “è a uno stadio iniziale e le riforme devono ancora essere implementate, insieme all’accorciamento dei tempi del recupero del credito la riforma sulle insolvenze potrebbe stimolare l’interesse per gli investitori per le iniziative messe in campo dal governo come la garanzia pubblica per la cartolarizzazione delle sofferenze bancarie (GACS) e dai privati (fondo Atlante) per creare un mercato dei crediti deteriorati (i cosiddetti non performing loans) facendoli uscire dai bilanci delle banche.