Fondi e gestioni: bene il primo trimestre

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La raccolta è stata positiva per 27,5 miliardi. Volano i monetari

Inizio d’anno positivo per l’industria italiana del risparmio gestito: nel primo trimestre 2016, secondo i dati comunicati da Assogestioni, la raccolta è arrivata a 27,5 miliardi. Il dato è migliore rispetto ai 21 miliardi di euro del trimestre precedente, ma nettamente più basso rispetto al primo trimestre del 2015, quando la raccolta superò i 55 miliardi, dando inizio a quello che sarebbe stato un anno record.

Il patrimonio complessivo tocca comunque il nuovo massimo a 1.857 miliardi.

Nel periodo gennaio – marzo 2016 alle casse dei fondi comuni aperti sono affluiti 13,4 miliardi di euro, di cui oltre la metà (7,7 miliardi) ai fondi monetari, segno di una certa diffidenza degli investitori per la tenuta dei mercati. Positivo anche il dato relativo ai fondi flessibili (più 3,2 miliardi), mentre gli azionari hanno raccolto 1,2 miliardi netti. I bilanciati si sono fermati poco al di sotto del miliardo (957 milioni) e agli obbligazionari sono andati appena 360 milioni.

Saldo ampiamente positivo, poi, per i fondi di diritto estero, con 14,8 miliardi, mentre per quelli di diritto italiano il saldo tra raccolta e riscatti è stato negativo per 1,4 miliardi.

Le gestioni patrimoniali hanno raccolto nel trimestre oltre 14 miliardi di euro. Il patrimonio complessivo sale a poco meno di 960 miliardi, pari al 52% delle masse complessive gestite dall’industria.

Tra le gestioni prevalgono i mandati assicurativi, con più di 665 miliardi di euro di asset in gestione, mentre le gestioni mobiliari e le gestioni in fondi retail totalizzano insieme 125 miliardi. Ai mandati di natura previdenziale fanno capo asset per oltre 80 miliardi.

A livello di gruppo, ottimo trimestre per Generali, con 9,7 miliardi di euro di raccolta. Bene anche Intesa Sanpaolo (5,2 miliardi), Anima Holding (4,5 miliardi) e Bnp Paribas (1,9 miliardi). Poste Italiane, gruppo Ubi, Amundi e Azimut superano il miliardo, mentre il Banco popolare si ferma appena al di sotto.

Segno meno per Pioneer – Unicredit (circa 500 milioni), Allianz (meno 480 milioni), Franklin Templeton (meno 1,5 miliardi), M&G (900 milioni) e Invesco (meno 700 milioni).