Turchia: ridotto il rating di sostenibilità

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Il giudizio di Standard Ethics passa da “E+” a “E”. La bocciatura è legata in particolare alle violazioni dei diritti umani e alla corruzione

Tagliato da “E+” ad “E” lo Standard Ethics Rating della Repubblica di Turchia. In un comunicato l’agenzia di analisi spiega che la bocciatura è legata all peggioramento della situazione dei diritti umani, successivamente alle elezioni del giugno 2015, come emerge dai rapporti della Commissione europea e di Amnesty International.

Nel paese non sono garantiti “il pieno rispetto dei diritti fondamentali, della libertà di espressione, del diritto alla libera riunione, la protezione dei dati personali e delle persone appartenenti a minoranze”, afferma Standard Ethics.

L’indipendenza della magistratura è stata ulteriormente erosa, la corruzione è ampia in molti settori, mentre “i privilegi legali continuano a proteggere funzionari pubblici da indagini penali e amministrative”.

La libertà di espressione è, secondo il rapporto della Commissione europe “motivo di preoccupazione. Arresti, detenzioni, azioni penali, casi di censura e licenziamenti di giornalisti sono crescenti cosi come è crescente la pressione delle autorità sui media e la libertà di parola”.

Le principali sfide della Turchia per il futuro sono: i diritti fondamentali, la libertà di espressione, la prevenzione della tortura e dei maltrattamenti, la politica anti-corruzione, la parità tra donne e uomini, i conflitti di interesse e “il ripristino di tutte le garanzie legali per assicurare il pieno rispetto per l’indipendenza della magistratura”.

Da notare, in positivo, che la Turchia continua il suo sforzo per fornire massicci aiuti umanitari ai rifugiati dalla Siria e dall’Iraq, conclude il comunicato.