È l’irlandese Shire la società più green del mondo

-

Secondo la classifica di Newsweek, relativa alle 500 big globali, ottiene il miglior punteggio per quanto riguarda l’impatto ambientale delle sue attività. La prima delle italiane è Telecom

L’irlandese Shire e le britanniche Reckitt Benckiser e Bt Group conquistano il podio della classifica Green Ranking 2016, realizzata da Newsweek, in collaborazione con Corporate Knights e Hip (Human Impact + Profit) Investor. La graduatoria valuta l’impatto ambientale e la sostenibilità aziendale delle 500 maggiori società mondiali.

Sette sono le società italiane analizzate. Il migliore piazzamento è di Telecom Italia, 23°, con un punteggio di 74,5%. Anche Generali è fra le prime cento, al 64° posto. Seguono Eni (117° posto), Intesa Sanpaolo (163°), Unicredit (209°), Enel (218°) e Luxottica, con una posizione decisamente di fondo classifica (444°) e un punteggio di appena 17,1%.

Quanto alla parte alta della classifica, la top ten è completata da Swisscom, dalla francese Essilor, da Nike, prima fra le società a stelle e strisce, e a seguire Unilever, Sky, Siemens e Schneider Electric.

Le tre società sul podio si distinguono soprattutto per la performance ambientale realizzata negli ultimi anni. Shire, che ottiene un punteggio vicino al massimo (87,7%) è un’azienda biofarmaceutica; negli ultimi sei anni ha ridotto il suo utilizzo di carta del 22% e ha tagliato i rifiuti non riciclabili del 20%, riducendo al tempo stesso il tasso di spreco del 45%. Nel 2014 ha raggiunto la neutralità dal punto di vista delle emissioni di Co2 in tutte i suoi insediamenti del Nord America, con un anno di anticipo rispetto agli obiettivi fissati.

Reckitt Benckiser, una delle maggiori società mondiali nel settore dei prodotti di pulizia, ha ottenuto un punteggio di 83,9%, grazie alla riduzione del consumo di acqua (12%) ed energia (13%), risultati che la pongono a circa un terzo del cammino verso gli obiettivi che si è data per il 2010.

Bt Group (83,2% il punteggio che le vale il terzo posto), conferma la buona performance del settore delle telecomunicazioni. Presente in 150 paesi, Bt ha ridotto sensibilmente le emissioni dei suoi clienti, ma ha anche migliorato nettamente l’impatto ambientale delle proprie attività. Ha ridotto dell’81%, rispetto ai livelli del 1996/97 le emissioni di Co2, e l’anno scorso ha mancato di un soffio l’obiettivo “zero rifiuti”: in discarica ha conferito lo 0,34% dei propri scarti.