Italia e Austria meno esposte ai danni della Brexit

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Lo dice uno studio di Standard&Poor’s. Irlanda, Malta, Lussemburgo e Cipro più vulnerabili agli effetti di una eventuale uscita del Regno Unito dall’Ue

“Chi ha più da perdere dalla Brexit?” e il titolo di uno studio condotto da Standard&Poor’s e che individua l’Italia e l’Austria come i paesi dell’Unione Europea meno esposti a danni nell’eventualità di un abbandono dell’Ue da parte del Regno Unito.
Come è noto, i cittadini britannici esprimeranno la loro volontà di restare o meno nell’Ue con il referendum del prossimo giovedì 23 giugno.

Nel suo studio Standard&Poor’s ha fatto le rilevazioni sulla base di un indice di esposizione all’uscita di Londra, denominato Brexit Sensitivity Index, basato su fattori come esportazioni di beni e servizi verso il Regno Unito in relazione al Pil nazionale, flussi bidirezionali di emigrazione, crediti del settore finanziario su controparti britanniche e investimenti stranieri diretti nel Regno Unito.

I risultati si sono concretizzati in una lista dei 20 paesi più esposti alla Brexit nella quale Italia e Austria si trovano agli ultimi due posti con livelli molto bassi dell’indice.
“L’Irlanda e altri piccoli centri finanziari aperti – ha commentato in una nota Frank Gill, analista creditizio di S&P – guidano la lista degli Stati vulnerabili a una decisione del Regno Unito di uscire dalla Ue. Dei 20 Paesi più esposti solo due, Canada e Svizzera, non sono membri Ue e solo uno, il Canada, non è europeo”.