Immobiliare Uk in calo, ma niente crolli

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Secondo Countrywide, la principale rete di agenzie del paese, nel 2017 ci sarà una flessione dell’1%

I prezzi delle case nel Regno unito diminuiranno, nel dopo referendum sulla Brexit. Ma non ci sarà il crollo che alcuni analisti hanno previsto. Almeno questa è l’opinione di Countrywide, la più grande rete di agenzie immobiliari del paese.

I valori degli immobili, sostiene Countrywide, quest’anno segneranno un rallentamento, aumentando del 2% appena, contro il più 6,5% del 2015 e il più 8,5% del 2014. L’anno prossimo invece si avrà un calo, ma limitato all’1%. E nel 2018 le quotazioni riprenderanno a crescere, sia pure a un tasso modesto e non superiore al 2%.

Questa dinamica riguarderà tutte le regioni, con l’eccezione della Scozia, dove i prezzi rimarranno invariati, e delle zone più prestigiose di Londra.
La Brexit avrà infatti un impatto maggiore in zone come Westminster e Kensington, dove si avrà un calo di circa il 6% nel 2016 e una stagnazione nel corso dell’anno prossimo.

La prospettiva dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea non è l’unica ragione della contrazione del mercato immobiliare: pesano anche il calo della fiducia dei consumatori, il minore potere d’acquisto delle famiglie e la crescita della disoccupazione.

Ma la persistenze carenza di immobili in vendita e i bassisimi costi dei prestiti, secondo Countrywide, scongiureranno il crollo previsto da alcuni osservatori.

Come Société Générale, secondo la quale i prezzi degli immobili a Londra dovrebbero precipitare di oltre il 30%, e addirittura dimezzarsi nelle zone più di pregio