Fed, la stretta arriverà forse a dicembre

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Nulla di fatto nella riunione di ieri del Fomc, che ha lasciato fermi i tassi. Ma peggiorano le stime sulla crescita Usa

La Federal Reserve non ha fatto sorprese e ha lasciato i tassi d’interesse invariati nella fascia tra 0,25 e 0,50%. Al termine della riunione del Fomc, tuttavia, è emersa la possibilità che il rialzo avvenga a dicembre.

Nel suo comunicato, il Comitato di politica monetaria ha spiegato infatti che “le condizioni per un rialzo dei tassi si sono rafforzate”. Gli aumenti saranno graduali, ha aggiunto il Fomc, e i tassi resteranno ancora per qualche tempo “al di sotto dei livelli che dovrebbero prevalere nel lungo periodo”. Ma le decisioni, ha ribadito la Fed, dipenderanno dalle prospettive economiche.

Prospettive che, secondo la Federal Reserve, sono peggiorate: l’istituto ha tagliato dal 2% all’1,8% la crescita del Pil prevista per gli Usa nel 2016, dopo che nel secondo trimestre l’economia Usa è cresciuta soltanto dell’1,1%. In lieve peggioramento anche il mercato del lavoro, che dovrebbe vedere il tasso di disoccupazione al 4,8% quest’anno, contro il 4,7% previsto tre mesi fa, anche se nel 2017 dovrebbe calare al 4,6%.

Per quanto riguarda l’inflazione la Fed ha rivisto al ribasso la stima per il 2016 dall’1,4% all’1,3%, rimandando al 2018 il raggiungimento dell’obiettivo del 2%.

I voti a favore di un rialzo immediato dei tassi sono stati tre su dieci, all’interno del Comitato. Ma la maggioranza dei membri è favorevole a un rialzo di un quarto di punto entro la fine dell’anno. Per il 2017 i rialzi dovrebbero essere due, portando i tassi Usa all’1,1%, contro l’1,6% previsto tre mesi fa. Altri tre ritocchi dovrebbero arrivare nel 2018.

Si tratta peraltro di indicazioni che possono essere facilmente disattese: lo scorso dicembre, dopo il primo rialzo dei tassi dal giugno 2006, la Fed aveva annunciato altro quattro rialzi nel 2016, ma finora non ce n’è stato nessuno.