Uil: la nuova quattordicesima andrebbe a oltre un milione di pensionati in più

di Walter Quattrocchi -

L’ipotesi alla quale sta lavorando il Governo prevede di estendere il pagamento di un’ulteriore mensilità a chi ha una rendita di circa mille euro al mese

L’ipotesi maggiormente accreditata al vaglio del Governo, per sostenere gli assegni più bassi, sembra essere quella di un’estensione del diritto a percepire la cosiddetta “quattordicesima” dell’Inps.

Secondo elaborazioni della Uil su dati Inps, l’innalzamento del limite di reddito, per avere diritto alla “somma aggiuntiva” sulla pensione (così nel 2007 il governo Prodi introdusse quella che viene comunemente chiamata quattordicesima), dagli attuali 750 euro lordi mensili (pari a 1,5 volte il trattamento minimo) a circa mille euro al mese, porterebbe l’allargamento della attuale platea di circa 2 milioni di pensionati (per la precisione 2.127.000), a un altro milione di soggetti (per la precisione altri 1.150.000 pensionati con un reddito mensile lordo fino a mille euro o altri 1.280.000 pensionati con un reddito fino a 1.250 euro).

La quattordicesima, erogata ogni anno nel mese di luglio, è un importo lordo di 336 per i pensionati che hanno fino a 15 anni di contributi, di 420 euro per chi è tra i 15 e i 25 anni di contributi, e di 504 euro al di sopra dei 25 anni di contributi (i limiti sono elevati di tre anni per gli autonomi).

Un intervento di allargamento dei pensionati destinatari della quattordicesima gode di maggiore attenzione sia da parte del Governo sia da parte dei sindacati perché, rispetto all’alternativa di un aumento secco dell’importo delle pensioni integrate al minimo, non si rischia di polverizzare le risorse senza riuscire a selezionare la platea.

Il limite del requisito reddituale (1,5 volte il trattamento minimo) viene calcolato infatti tenendo conto di tutti i redditi assoggettabili all’Irpef, nonché i redditi esenti da imposte e quelli soggetti a ritenuta alla fonte, esclusa la casa di abitazione, e non la sola pensione.