Cresce in Italia la disparità di reddito

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Secondo un rapporto dell’Ocse, è uno dei paesi dove si sono avuti i maggiori aumenti negli ultimi dieci anni

Tra i paesi industrializzati, l’Italia è uno di quelli dove la crisi ha portato con sé il maggiore incremento delle disparità economiche tra i cittadini. Lo afferma l’Ocse, che ha presentato il suo nuovo rapporto “Uno sguardo sulla società”.

L’analisi si basa sul coefficiente Gini (che prende il nome dallo statistico italiano Corrado Gini), che misura le disuguaglianze in una scala da zero (perfetta equità) a uno (massima disparità).

In Italia il coefficiente relativo al reddito disponibile è passato da 0,313 nel 2007 a 0,325 del 2014, con un incremento del 1,2%, uno dei maggiori dell’Ocse. Nell’area l’aumento medio è risultato dello 0,08%, e molti paesi hanno segnato un calo.

Per quanto riguarda invece il reddito di mercato (che comprende anche entrate da investimenti e trasferimenti), in Italia il coefficiente è salito da 0,487 a 0,516, con un aumento del 2,9% contro la media Ocse dell’1,6%. In questo caso si tratta del settimo maggior rialzo tra i 34 paesi Ocse.

Il divario di reddito medio tra il 10% più ricco della popolazione e il 10% più povero in Italia risulta di 11,4 a uno, mentre nella media Ocse è di 9,4 a uno e contro. Tra i paesi dove il divario è minore c’è l’Islanda (cinque a uno); all’opposto, paesi come il Cile e il Messico segnano una distanza di 21 a uno.

Solo il 30% degli italiani, aggiunge il rapporto, dice di avere fiducia negli altri, e il 29% mostra fiducia nel governo nazionale: anche in questo caso l’Italia si pone sotto la media Ocse, dove le percentuali sono pari rispettivamente al 36% e al 42%.