Pensioni d’oro, addio al contributo di solidarietà

di Walter Quattrocchi -

Nessuna proroga, nella legge di Bilancio 2017, per il prelievo sulle rendite superiori ai 90 mila euro annui

Il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro non verrà prorogato alla scadenza di fine 2016.

Tra gli interventi sul fronte pensionistico inseriti nella legge di Bilancio 2017, appena presentata dal Governo, non risulta traccia del prelievo introdotto per il triennio 2014-2016 per le pensioni oltre i 90 mila euro lordi l’anno.

Oltre 30 mila pensionati d’oro potranno riavere l’assegno pieno da almeno 4.500 euro netti mensili.

Nel luglio scorso la Corte Costituzionale aveva giudicato legittimo il contributo di solidarietà introdotto dal Governo Letta, precisando che si doveva trattare di un’operazione temporanea e finalizzata a recuperare risorse per interventi a favore degli esodati o rivolti alle pensioni più basse.

I giudici nella sentenza definivano il prelievo sulle pensioni d’oro un contributo non di natura tributaria e circoscritto al “circuito previdenziale, giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema”.

Inoltre la Consulta apprezzava del contributo di solidarietà il rispetto del “principio di progressività” e la sostenibilità del prelievo, in quanto applicato solo sulle pensioni più elevate da 14 a oltre 30 volte superiori alle minime.

La penalizzazione consiste in un taglio del 6% per gli assegni compresi tra i 91.343,99 euro e i 130.491,40 euro (fra 14 e 20 volte l’importo della pensione minima), mentre il taglio sale al 12% per gli importi tra 130.491,41 euro e 195.737,1 euro, fino ad arrivare al 18% per gli importi superiori.