Dada
Approvato piano di stock option
L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI DADA HA DELIBERATO:
L’APPROVAZIONE DI UN PIANO DI STOCK OPTION E L’ATTRIBUZIONE DELLA DELEGA AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PER LA SUA ATTUAZIONE E
PER IL RELATIVO AUMENTO DI CAPITALE A SERVIZIO DEL PIANO
L’Assemblea degli Azionisti di DADA S.p.A. si è riunita in data odierna, in sede Ordinaria e Straordinaria, deliberando quanto di seguito illustrato.
PARTE ORDINARIA
Piano di incentivazione azionaria relativo al periodo 2017-2019
L’Assemblea degli Azionisti ha approvato, in sede Ordinaria, ai sensi dell’art. 114-bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, il piano di incentivazione azionaria relativo al periodo 2017-2019 (il “Piano di incentivazione 2017-2019” o il “Piano”), destinato a dirigenti e quadri e comunque dipendenti di DADA S.p.A. e/o delle sue società Controllate e finalizzato ad incentivare e fidelizzare i relativi beneficiari, rendendoli ancora più partecipi e corresponsabili del processo di crescita e creazione di valore del Gruppo.
In merito si ricorda altresì che:
– fra i beneficiari del Piano, che saranno individuati dal Consiglio di Amministrazione di DADA a valle delle deliberazioni assembleari su proposta del Comitato per le Remunerazioni della Società, potranno essere ricompresi anche soggetti appartenenti alle categorie di cui all’art. 152-sexies, comma I, lett. c. (c-1, c-2) del Regolamento Consob, qualora anche dipendenti del Gruppo DADA;
– il Piano prevede l’assegnazione ai beneficiari di diritti di opzione per la sottoscrizione fino a massime n. 950.000 azioni ordinarie di DADA di nuova emissione. La determinazione del numero delle opzioni da assegnare a ciascun beneficiario del Piano sarà effettuata dal Consiglio di Amministrazione in sede di esercizio della delega per l’aumento del capitale approvato dall’Assemblea e sarà sostanzialmente guidata dal ruolo organizzativo ricoperto nell’ambito del Gruppo;
– sempre con riguardo al Piano, che come detto è destinato ai dipendenti del Gruppo DADA ai sensi dell’art. 2441, comma 8° c.c., è previsto che il prezzo di emissione delle Azioni, alla cui sottoscrizione le Opzioni danno diritto, sia pari alla media aritmetica dei prezzi ufficiali fatti segnare dalle Azioni ordinarie DADA S.p.A. nei giorni di effettiva trattazione nel periodo compreso tra la data di assegnazione delle Opzioni ed il semestre solare precedente, il suddetto prezzo di emissione non potendo comunque essere inferiore al valore nominale delle azioni DADA già emesse.
Il predetto criterio di determinazione del prezzo di esercizio delle Opzioni è applicabile a tutte le Opzioni indistintamente. Tuttavia, le Opzioni potranno essere assegnate in diversi momenti. Pertanto, il concreto prezzo di esercizio delle medesime potrà essere diverso secondo la diversa data di assegnazione; – si prevede che l’effettiva esercitabilità delle Opzioni del Piano 2017-2019, salvo talune eccezioni previste dal regolamento del piano, sarà tra l’altro condizionata al verificarsi di una condizione di performance, di seguito indicata anche come “Performance Condition”, costituita dal fatto che il Gruppo DADA raggiunga un target di Fatturato ed EBITDA consolidato e cumulato per il periodo 2017-2019, come stabilito dal Consiglio della Società sulla base del proprio piano triennale.
In particolare, il raggiungimento per il Gruppo di almeno l’85% dell’obiettivo di EBITDA cumulato per il periodo 2017-2019, e di almeno il 90% dell’obiettivo di Fatturato cumulato per il periodo 2017-2019, come individuati per il Gruppo DADA dal Consiglio sulla base del piano triennale approvato dalla Società, implicherà il raggiungimento della Performance Condition e la completa maturazione di tutte le Opzioni.
– Il Piano prevede che, salvo talune eccezioni previste dal regolamento del piano, un numero di Azioni aventi un valore pari al 20% dell’utile netto realizzato dal trasferimento delle Azioni sottoscritte e/o acquistate tramite esercizio dei diritti di opzione dai Beneficiari, identificati dalla società come Amministratori Esecutivi o dirigenti con responsabilità strategiche, non potranno essere oggetto di trasferimento fino al 24° mese dalla data di sottoscrizione.
– Il Piano inoltre prevede, salvo talune eccezioni previste dal regolamento del piano, alcuni black-out period in applicazione della normativa vigente ed una clausola di claw-back, ai sensi della quale qualora entro 5 anni dalla data di maturazione dei diritti di opzione, si accerti che il grado di conseguimento dell’obiettivo finanziario che ha determinato la maturazione dei diritti di opzione sia stato calcolato su dati manifestamente errati o falsati e le differenze fra i dati utilizzati e i dati rettificati fossero tali da aver causato, se note per tempo, la non maturazione dei diritti d’opzione, il Consiglio avrà la facoltà di richiedere ai Beneficiari identificati dalla società come Amministratori Esecutivi o dirigenti con responsabilità strategiche la restituzione di un importo pari al prezzo dell’azione alla data di maturazione del diritto di opzione sottratto il prezzo di esercizio, e cioè un importo pari al guadagno teorico che i Beneficiari non avrebbero ottenuto se i dati rettificati fossero stati noti per tempo.
Ulteriori informazioni concernenti il Piano e riguardanti, tra l’altro, l’individuazione dei beneficiari ed il numero di opzioni rispettivamente assegnate, saranno rese pubbliche nei termini e nelle forme di legge.
PARTE STRAORDINARIA
Delega al Consiglio di Amministrazione
L’Assemblea degli Azionisti, in sede Straordinaria, ha approvato la delega al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’art. 2443 del codice civile, della facoltà, da esercitarsi entro 5 anni dalla data della deliberazione assembleare, di aumentare a pagamento il capitale sociale – anche in più tranches e in via scindibile – con esclusione del diritto di opzione ai sensi del comma ottavo dell’art. 2441 c.c., a servizio del Piano di incentivazione 2017-2019, per un importo massimo di nominali € 161.500, mediante l’emissione di massime n. 950.000 azioni ordinarie di DADA del valore nominale di € 0,17 cadauna.
L’Assemblea ha infine deliberato, conseguentemente a quanto sopra, la modifica dell’art. 6 “capitale” dello Statuto sociale.
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