Fondi pensione: nel mondo il patrimonio vale 36,4 mila miliardi di dollari

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Secondo il rapporto di Willis Towers Watson, nel 2016 la crescita, nel 2016, è stata del 4,3%

Alla fine del 2016 il patrimonio dei fondi pensione istituzionali dei 22 principali mercati a livello globale è cresciuto fino a raggiungere quota 36,4 mila miliardi di dollari, con una crescita del 4.3% rispetto a fine 2015.Il dato è contenuto nel nuovo Global Pension Assets Study, elaborato da Willis Towers Watson. Il totale degli asset, aggiunge il report, rappresenta il 62% del Pil di questi paesi. L’Olanda ha il più alto rapporto tra patrimonio previdenziale e Pil (168%), seguita da Australia (126%), Svizzera (123%), Stati Uniti (121%) e Regno Unito (108%)

Negli ultimi cinque anni, le attività dei fondi sono cresciute con una media annua del 3,8%; la Cina ha registrato il più alto tasso di crescita (20,3%), il Giappone il più basso (-5,4%).

In Italia, il patrimonio dei fondi pensione complementari si è attestato, alla fine del terzo trimestre del 2016, a circa 146,5 miliardi di euro, con una crescita del 4,5% rispetto alla fine dell’anno precedente. Le risorse dei fondi negoziali ammontano a 45,2 miliardi, mentre i fondi pensione preesistenti dispongono di un patrimonio di 55,3 miliardi.

Secondo lo studio inoltre, nel corso degli ultimi 20 anni sono diminuiti, a livello mondiale, gli investimenti in azioni e obbligazioni, a favore di asset alternativi.

“Nonostante condizioni sfavorevoli, a livello globale nel 2016 i fondi pensione hanno compiuto progressi dovuti al fatto che mercati azionari e asset alternativi hanno prodotto rendimenti superiori alle aspettative”, commenta Alessandra Pasquoni, responsabile Willis Towers Watson in Italia per l’attività di investment consulting. “Nonostante il deflusso di capitali pensionistici in alcuni paesi è incoraggiante vedere come i valori complessivi degli asset siano saliti nella stragrande maggioranza dei casi presi in esame nello studio”.

Lo studio conferma la tendenza globale dei fondi pensione nella riduzione dell’esposizione nei mercati azionari nazionali che in media si è ridotta dal 69% del 1998 al 43% nel 2016. Tra i mercati analizzati, Svizzera, Canada e Regno Unito hanno avuto l’assegnazione percentuale più bassa, mentre i fondi degli Stati uniti la maggiore.

In Italia si nota un focus sempre maggiore verso l’economia reale; gli enti previdenziali stanno riflettendo sulle migliori modalità di implementazioni di opportunità alternative nel mercato locale, supportate da una legislazione sempre più favorevole agli investimenti a favore delle imprese italiane, spiegano gli autori dello studio.

“Per il mercato dei fondi pensione i trend dominanti a medio e lungo termine continuano ad essere principalmente: attenzione al rischio e alla good governance, acquisizione e ritenzione dei talenti, ascesa dei modelli a contribuzione definita, attenzione alla catena di valore, integrazione dei criteri ESG, diversificazione in assets alternativi”, aggiunge Pasquoni.

Gli Stati Uniti continuano ad essere il più grande mercato in termini di patrimonio previdenziale, seguiti da Regno Unito e Giappone. Insieme, questi tre mercati rappresentano oltre il 77% del totale delle attività.