Un sistema cooperativo di rimborso in caso di perdita: il Takaful

David Zahra (partner David Zahra & Associates Advocates) -

Una assicurazione, dove i membri conferiscono denaro con un sistema di pooling che ha l’obiettivo di garantire l’un l’altro contro una perdita o un danno

Negli articoli precedenti, abbiamo toccato vari aspetti della finanza islamica. L’ultima volta abbiamo cercato di definire in maniera generale, il concetto di Sukuk, ovvero il Bond Islamico, figura che come abbiamo compreso si differezia sotto vari aspetti da quello occidentale (Bond).

Ora passiamo invece ad osservare un’altra soggetto, degno della nostra attenzione. Quello della “assicurazione” Islamica o più precisamente del Takaful.

L’assicurazione occidentale classica e l’assicurazione Takaful si assomigliano per vari aspetti invece su base concettuale molto diverse tra di loro. Le compagnie assicurative tradizionali “occidentali” svolgono un’attività commerciale che consta nella raccolta dei Premi versati dall’assicurato. Questo viene considerato come profitto e viene reinvestito in attività che possano portare beneficio alla compagnia stessa.
Il premio permette di ottenere, in caso in cui l’evento assicurato si realizzi, il pagamento di una somma stabilita. Nel caso in cui l’evento non si realizzi l’assicurato non riceverà nulla.
Quindi si ha la certezza di pagare il premio ma non quella che l’evento assicurato si verifichi.
La compagnia assicurativa genera profitto grazie all’incertezza (Al-Gharar) della situazione e dalla “scommessa” che viene fatta sulla verificarsi o meno dell’evento (Al-Maisir). Tutto ciò è proibito dalla Sharia.

La compagnia assicurativa regolata dalla legge islamica ha invece basi diverse da quella occidentale.
Innanzi tutto l’attività delle Società Takaful è basata sulla mutua cooperazione tra le parti aderenti alla stessa e sull’attività di “donazione”.
Il premio viene considerato infatti un’atto di liberalità della parte contraente, ed è definito Tabarru. Lo si considera quindi in maniera totalmente differente rispetto a quello che viene pagato nelle normali assicurazioni, che è sotto tutti i punti di vista un “obbligo”.
Si tratta quindi di una donazione volontaria tra più soggetti che mettono in un fondo comune, del denaro che, in caso di necessità, verrà erogato poi alla parte (che ha fatto la donazione) o alle persone che sono indicate dalla stessa come beneficiari.

Dal punto di vista pratico e organizzativo, c’è da sottolineare che la Compagnia Takaful, oltre ad essere sottoposta alle normali leggi regolatrici delle attività assicurative, deve essere continuamente tenuta sotto il controllo da un “board” dei saggi islamici , che valutano l’aderenza dell’attività ai principi della Sharia.
I fondi che sono stati raccolti, potranno essere investiti in linea con i principi coranici. Il surplus che sarà ottenuto dagli investimenti servirà a mantenere in piedi la struttura e a pagare le spese di gestione della stessa.

Questo tipo di attività sta riscuotendo notevole successo e molto interesse anche tra soggetti non musulmani attratti dalle sue modalità e dal suo funzionamento.

Ovviamente questi tipi di assicurazioni, sono senza interessi (Riba) perchè, come abbiamo spiegato nei precedenti articoli, non è lecito in finanza islamica, avere denaro che genera altro denaro.
Quello che si vuole ottenere è che non si vengano a creare situazioni di vantaggio per pochi soggetti a discapito di una pluralità.
Ed ecco che da questo punto si ritorna al discorso, filo conduttore di questi nostri scritti, che sottolinea il livello etico, sicuramente più elevato, della finanza islamica rispetto a quella tradizionale.