I fondi islamici, un’alternativa nella gestione dei patrimoni

David Zahra (partner David Zahra & Associates Advocates) -

Cresce l’interesse per i fondi sharia compliant. Tra i punti di forza: la capacità di offrire sicurezza e affidabilità nella gestione degli asset e un forte legame con l’economia reale

Strumenti affidabili, con un forte legame con l’economia reale, i fondi d’investimento islamici (o fondi sharia compliant) rappresentano una vera alternativa nella gestione dei patrimoni. Soprattutto nel mondo finanziario attuale, dove c’è una forte voglia di “stabilità” negli investimenti, visto il periodo di forte turbolenza dei mercati. Mai come ora, infatti, per gli operatori di settore è utile avere uno strumento di investimento che offre sicurezza e affidabilità nella gestione dei propri asset, garantendo soprattutto quella “stabilità”, che non si trova così facilmente nel settore della Finanza, come testimoniano le ultime crisi mondiali.
Proprio per questo motivo, molta attenzione si sta spostando sui fondi di investimento islamici che sono quello che si potrebbe indicare come un “unicum” nel settore, per il fatto che sono rimasti stabili e sono riusciti a sopravvivere alle difficoltà delle economie mondiali, emergendo fortemente come strumenti affidabili, votati alla “speculazione” positiva e non selvaggia, con un forte legame con l’economia reale. Aspetto, quest’ultimo, che caratterizza sempre meno la finanza occidentale.

La finanza islamica
Ma procediamo per ordine, cos’è la finanza islamica? Per la sua forte connessione con le attività produttive, la potremmo definire quasi come finanza “reale”. Rispetto alla finanza tradizionale, poi, la finanza islamica è caratterizzata per un approccio molto diverso agli investimenti: non investe in tutti i settori ma solo in quelli indicati e prescritti dalla Sharia. Come si diceva in precedenza, le ultime crisi finanziarie hanno fatto sì che gli operatori del settore si interessassero in maniera crescente verso i fondi islamici, che sono diventati una vera alternativa nella gestione dei patrimoni. E questo, soprattutto, perchè si tratta di prodotti che vietano la speculazione e che promuovono, invece, una partecipazione attiva del gestore nella società o nel bene in cui il fondo investe, per un periodo medio-lungo, al fine di generare utili per gli investitori.

Fondi d’investimento islamici
Il fondo d’investimento islamico è oggi lo strumento che presenta il minor grado di discrezionalità tra quelli proponibili nel mercato occidentale.
Una spinta allo sviluppo di questi fondi deriva dalla crescita della ricchezza, all’interno del Medio Oriente, che ha incoraggiato i gestori di fondi a considerare la costituzione di queste soluzioni sia come prodotti stand-alone, sia come parte di una strategia di investimento più ampia, a completamento degli investimenti esistenti per gli investitori stessi. Cosa si può poi ancora aggiungere? Che sono fondi che hanno un valore tipicamente inferiore ai quaranta milioni di euro e che possono essere utilizzati per investire in un’ampia gamma di asset class, tra cui immobili, trasporto, aviazione, private equity e commodity.

Funzionamento di un fondo d’investimento islamico

Per molti aspetti, le caratteristiche di un fondo di investimento islamico non sono diverse da quelle di un fondo d’investimento convenzionale, anzi tutt’altro; si pensi ad esempio alla fiscalità e all’ordinamento regolamentare, con la particolarità che si è data ampia importanza a quelli che sono i principi fondatori dettati dalla Sharia, ossia dalla legge islamica.
Ogni fondo di investimenti islamico è supervisionato da un Comitato di Vigilanza sulla Sharia, i cui membri vengono scelti tra professori e dottori specializzati riconosciuti in campo islamico, finanziario e del diritto, che accertano e certificano periodicamente che tutte le operazioni svolte dal fondo sono conformi all’Islam.
Ci sono poi dei vincoli sul fondo d’investimento sia in termini di attività delle società in cui il fondo partecipa, sia in termini di tipologie di attività in cui il fondo può investire come, per esempio, il divieto dell’impostazione d’interessi o l’esigenza di purificare il guadagno haram (o proibito).

Numeri del mercato e prospettive di sviluppo

Si stima che entro il 2030, la percentuale di cittadini musulmani in Europa dovrebbe essere del 5% e del 26,4% a livello mondiale (in aumento quindi dal 23% attuale), mentre è indicato nel 10% il tasso di crescita annuo che si registra nel settore dei fondi di investimento islamici. Per quanto riguarda il Vecchio Continente, poi, i fondi islamici europei, rappresentando attualmente l’8,3% dei fondi islamici al mondo, hanno ampie prospettive di crescita, dettate anche da un sostenuto sviluppo economico, con particolare riferimento soprattutto ai settori del petrolio e della produzione di materie prime.