Allarme conti correnti pignorati

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Federcontribuenti: ”in attesa di intraprendere misure di autotutela si consigliano i contribuenti di tenere in banca meno liquidità possibile”.

L’associazione lancia l’allarme: ”sarà un autunno decisamente bollente sul fronte della riscossione forzata, i segnali ci sono tutti. Al momento abbiamo centinaia di casi di contribuenti messi in allarme, è una corsa contro il tempo”.

Da nord a sud il panorama non cambia, ”commercianti e piccoli imprenditori i più colpiti in un periodo dove il fisco sta battendo cassa senza sosta e le scadenze fiscali si sono accavallate e tra meno di 7 giorni scade la prima rata dell’adesione agevolata. Ora siamo preoccupati per il pignoramento dei conti correnti, per cui invitiamo i contribuenti ad attivarsi appena ricevuta una qualsivoglia intimazione di pagamento o cartella esattoriale”. L’esattore, vale adire – l’ Agenzia Entrate Riscossione – notificherà al contribuente e alla sua banca l’atto di pignoramento, ”questa fase è la peggiore perchè il contribuente si vedrà bloccato allo sportello della banca, o al bancomat, non più libero di prelevare”.

L’atto di pignoramento avverrà tra il 60esimo giorno dalla notifica della cartella e non più tardi di 180 giorni, ”oltre questo termine il pignoramento è nullo”.
Quando la banca riceve l’atto di pignoramento deve precludere l’accesso al conto al debitore per 60 giorni, ”il correntista non potrà prelevare soldi nemmeno per fare la spesa e nel caso di un commerciante o imprenditore gli verrà negata la possibilità di lavorare non potendo emettere bonifici o fare altre operazioni”. Per – liberare il conto corrente – il contribuente dovrà pagare il debito o la banca trasferirà all’Agenzia i soldi sul conto fino all’estinzione del debito.

Le altre soluzioni per sbloccare il conto corrente sono, ”rateizzare il debito e solo dopo la prima rata il cc viene sbloccato oppure, proporre opposizione sperando che il giudice accolga la richiesta di sospensione all’esecuzione forzata”.

C’è un limite al prelievo forzato?
Per il lavoratori dipendenti e per i pensionati il prelievo non potrà mai superare il triplo dell’assegno mensile a meno che non ci siano altri guadagni che confluiscono sul conto.

Come proteggersi.
Se in sospeso avete delle cartelle già notificate attivatevi immediatamente in quanto i termini per ricorrere sono brevissimi; fatevi assistere da professionisti in materia tributaria.