Scordiamoci il passato

Fidelity International -

Il valore di un fondo di investimento non sta nel rendimento a breve, ma nella costanza dei risultati nel tempo

Considerare i rendimenti ottenuti da un fondo può essere fuorviante. La quinta regola d’oro dice di guardare alla costanza dei risultati nel tempo, e non agli ultimi 12 mesi

È tipico del comportamento umano: tendiamo a essere eccessivamente influenzati dalle nostre esperienze più recenti. Questo è vero soprattutto quando si parla di investimenti. Nel campo della finanza comportamentale questo atteggiamento è noto come “rappresentatività”: una scorciatoia mentale che ci spinge a dare un peso eccessivo ai fatti più recenti, come le cifre delle performance a breve termine.

Siamo portati a credere che l’ultimo rendimento segnato da un’attività sia un indicatore efficace delle sue prospettive di più lungo termine, nonostante l’avvertenza “i rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri” sia riportata nella gran parte del materiale informativo che riguarda gli investimenti.

Chi ottiene i migliori risultati oggi può facilmente essere agli ultimi posti domani. Scegliere i fondi che oggi segnano i rendimenti più alti, e venderli quando il loro stile di investimento non è più efficace significa comprare a prezzi alti e vendere a prezzi bassi.

I fondi che hanno i migliori risultati nel periodo più recente possono aver assunto più rischi di quelli di cui l’investitore è consapevole. È importante valutare i fondi che hanno ottenuto risultati sopra la media in periodi di cinque o più anni, attraversando diverse situazioni di mercato, per dare un giudizio più consapevole delle capacità del fondo (e dei suoi gestori) di ottenere rendimenti costanti.

Molti fondi possono vantare una fantastica performance in un periodo di un anno, ma la chiave è la costanza dei risultati.