Dai millennial la spinta per la crescita degli investimenti ESG

Jean Raby -

L’84% dei millennial vuole raggiungere obiettivi di benessere sociale. Con gli ESG, l’industria del risparmio gestito ha l’opportunità di rivoluzionare il risparmio pensionistico, anche per dare soluzioni previdenziali in linea con le esigenze dei millennial.

Gli investimenti responsabili stanno prendendo sempre più piede. Anno dopo anno, i nostri dati mostrano come gli investitori siano preoccupati per questioni che vanno oltre i ritorni finanziari. Vogliono essere azionisti di aziende che riflettano le loro convinzioni e siano gestite in modo etico.

I fattori che guidano questo cambiamento sono numerosi: una più ampia consapevolezza dei temi che stanno plasmando il nostro futuro, compresi i cambiamenti demografici, gli sviluppi tecnologici e i cambiamenti climatici; una maggiore attenzione e controllo da parte di politici e autorità; e una generazione di giovani investitori più attenti all’impatto sociale dei propri investimenti.

I risultati delle nostre ricerche hanno dimostrato che tre quarti degli investitori vogliono che i propri investimenti siano in linea con i loro valori personali, mentre il 26% dei patrimoni gestiti professionalmente in tutto il mondo dichiara di adottare criteri ESG nella gestione. La tendenza è ancora più accentuata se si considera la generazione dei millennial, dove l’84% del campione afferma che destinerebbe una quota maggiore al risparmio se avesse l’opportunità di raggiungere obiettivi di benessere sociale.

L’importanza dei millennial non deve essere trascurata. Rispetto alle generazioni precedenti, i più giovani avranno difficoltà maggiori nel trovare soluzioni alle proprie esigenze previdenziali e, allineando gli investimenti ai loro valori, l’industria del risparmio gestito ha il potenziale per rivoluzionare il risparmio pensionistico.

La sicurezza previdenziale dipende anche dal modo in cui la società riesce ad affrontare le questioni critiche sulla disuguaglianza di reddito e di ricchezza, sull’accessibilità all’assistenza sanitaria a prezzi contenuti, su qualità e sicurezza ambientale e sulla stabilità a lungo termine dei sistemi finanziari in tutto il mondo: tutti aspetti che possono essere positivamente influenzati dagli investimenti ESG.

Tuttavia, c’è ancora molto da fare per cambiare la percezione degli investimenti ESG. I criteri ESG non sono un filtro di esclusione, né semplicemente strumenti di valutazione per definire le attività non materiali nei bilanci delle società. L’investimento ESG è riguarda la performance di lungo periodo, nulla di più. Le nostre evidenze mostrano che per la prima volta il numero di istituzioni a livello globale focalizzate sugli ESG allo scopo di generare alfa supera ora il numero di istituzioni più focalizzate sul contenimento del rischio, e più della metà di loro si aspetta che investire secondo questi criteri sia destinato a diventare una pratica standard entro il 2022.

Permangono tuttavia minacce a una diffusione più ampia di queste pratiche. Forse quella maggiore è lasciare che i principi ESG ricadano nell’ambito del politicamente corretto. Dobbiamo andare oltre la retorica e definire standard chiari per misurare l’impatto, consentire il confronto e monitorare i progressi, allo stesso modo dei tradizionali parametri finanziari. Mercati sani hanno bisogno di linee guida e parametri condivisi che siano rispettati e applicati. Lo stesso vale per i mercati finanziari sostenibili.

In primo luogo, dobbiamo creare norme e standard per i prodotti finanziari sostenibili, così da fornire ai risparmiatori le informazioni di cui hanno bisogno per orientare i propri risparmi nel modo che desiderano. Come per i prodotti tradizionali, la trasparenza è fondamentale. I prodotti di investimento socialmente responsabili sono ormai numerosi, ma gli investitori non possono sempre controllare gli ingredienti o la ricetta.

In secondo luogo, abbiamo bisogno di una trasparenza aziendale commisurata alle esigenze di informazione del sistema finanziario: rapporti pubbliche sull’impatto climatico di una società, la sua governance, la strategia, la gestione del rischio e altri indicatori.

In terzo luogo, la standardizzazione è fondamentale. I principi ESG dovrebbero essere legati al governo societario e disporre di misure standardizzate di performance aziendali basate sui criteri ESG. Ma ciò richiede anche che i gestori e i detentori di asset diano priorità alle numerose iniziative sviluppate per far progredire gli standard ESG aziendali per evitare il rischio di rischiare di perdere di vista l’obiettivo finale.

Gli investimenti ESG, per definizione, offrono una prospettiva di lungo termine sugli investimenti e allineano le prospettive di investimento del nostro settore al futuro delle prossime generazioni. La crescita degli investimenti ESG e le numerose soluzioni che sono state lanciate possono e devono essere accolte con favore. Tuttavia, l’industria deve ora esaminare le modalità di regolamentazione e di monitoraggio di questi prodotti, al fine di tutelare gli investitori e i loro risparmi. La formazione degli investitori è importante, ma abbiamo anche bisogno che i responsabili politici e le autorità si impegnino a promuovere una classificazione solida, chiara e standard in tutto il settore e in tutte le giurisdizioni.


Jean Raby – CEO – Natixis Investment Managers