Arriva EVA mini, il frantoio domestico da cucina per l’olio d’oliva pronto in pochi minuti

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Un olio d’oliva freschissimo, come appena uscito dal frantoio. L’italiana FRESCOlancia sul mercato il “mini frantoio” da cucina EVA mini, la prima macchina dell’olio espresso, e le gocce di olio ricche di gusto e valori nutrizionali: per un prodotto sano, senza sprechi e pronto in pochi minuti.

Portare in tavola il miglior condimento di sempre, trasformando l’olio d’oliva in un prodotto premium da preparare direttamente in casa. È la rivoluzione di EVA mini, il robot domestico che dà vita all’olio fresco in pochi minuti, premendo semplicemente un pulsante. Un vero e proprio “mini frantoio” per avere olio extravergine di oliva come appena estratto nella propria cucina, in ogni momento dell’anno.

A lanciare ufficialmente sul mercato e online (https://oliofresco.it/) la prima macchina dell’olio espresso con il progetto chiamato OLIO FRESCO è la nuova smart food company FRESCO che, guidata da un giovane team calabrese e supportata da partner di eccellenza (come Metro Group e Techstars) e investitori attenti alla salute (tra cui i calciatori Ciro Immobile e Antonio Nocerino) si sta diffondendo in tutta Italia ridefinendo il mercato dell’healthy food con i suoi prodotti farm-frozen.

Realizzata con il supporto dell’Università della Calabria e del CREA – Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia, EVA mini e permette di realizzare l’olio fresco in modo facile e veloce utilizzando le innovative gocce di olio create da FRESCO. Grazie alle tecnologie più avanzate, FRESCO è in grado di surgelare le gocce di olio, a poche ore dall’estrazione in frantoio, bloccando così tutto il gusto e i valori nutrizionali del prodotto.

È sufficiente quindi alzare il coperchio di EVA mini, inserire le gocce e premere un pulsante: in un attimo il bicchiere si riempie di olio d’oliva freschissimo, come appena estratto. Inoltre, EVA mini può realizzare fino a 4 porzioni alla volta e, grazie alle numerose cultivar italiane proposte da FRESCO, è possibile mescolare le diverse gocce per creare una sfumatura unica e personalizzata da portare sulla propria tavola.

Non servono acqua o capsule, né in plastica né in alluminio, dannose per l’ambiente, e non sono presenti additivi chimici: la tecnologia FRESCO assicura un prodotto genuino e una tecnologia che controlla i processi enzimatici e ossidativi dell’olio d’oliva, salvaguardando l’ambiente ed evitando gli sprechi. Alla base del progetto ci sono infatti forti competenze tecniche, acquisite dopo anni di studi all’estero, e il grande amore per la terra. Sin dal campo, FRESCO collabora infatti con migliaia di coltivatori calabresi, che garantiscono la materia prima migliore.

“Il nostro obiettivo è da una parte aiutare gli olivicoltori del nostro Paese, dall’altra offrire ai tanti amanti del buon cibo la possibilità di sperimentare in cucina e di gustare un olio EVA mini che mantiene le sue caratteristiche, uniche rispetto a tutti gli altri grassi e oli vegetali, grazie alla sua ricchezza di composti naturali di origine endogena o tecnologica dalle spiccate proprietà sensoriali e nutrizionali. Con il lancio sul mercato di EVA mini rispondiamo anche alla richiesta dei tanti giovani (oltre il 50% dei Millennial[1]) che intendono integrare nella propria vita abitudini alimentari più sane”, spiega Antonio Pagliaro, founder di FRESCO. “Senza contare che circa metà della frutta e verdura prodotta in tutto il mondo viene gettata via a causa di filiere inefficienti che compromettono fino all’80%[2] del valore nutrizionale dei prodotti lungo il viaggio, ma, nel caso specifico dell’olio d’oliva, il prodotto perde buona parte delle sue proprietà nei primi mesi dopo la realizzazione a causa delle cattive condizioni, purtroppo inevitabili, di trasporto e conservazione. Noi siamo attivi su entrambi i fronti: proponiamo un prodotto sano e ricco e anti-spreco. Inoltre, il progetto OLIO FRESCO – conclude Pagliaro – potrebbe avere un importante impatto sulla sostenibilità economica dell’olivicoltura italiana (più di 1.5 milioni di operatori) e sulla tutela della biodiversità (il 40% del patrimonio genomico mondiale).