Che cosa ci riserverà l’anno del ”Topo di Metallo”

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Anche il Capodanno cinese è ormai prossimo e l’anno del “Maiale di Terra” si avvicina alla conclusione. Se guardiamo ai mercati, il “Maiale di Terra”, simbolo di fortuna e prosperità, nel 2019 ha indubbiamente tenuto fede al proprio nome. Nel complesso numerose asset class hanno registrato una performance positiva, sostenuta soprattutto dalle politiche monetarie e fiscali espansive, oltre che dai progressi nella guerra commerciale tra USA e Cina e dalle speranze di una ripresa economica. Quali rapporti di forza si instaureranno a livello geopolitico, economico e monetario all’inizio del nuovo decennio?

Innanzitutto sembra che la politica resterà al centro dell’attenzione anche nel 2020, come testimoniano le recenti tensioni in Medio Oriente. Inoltre, l’incertezza in ambito commerciale dovrebbe ridursi in seguito all’accordo parziale tra USA e Cina, ma resterà comunque elevata rispetto agli anni scorsi. Non si esclude una nuova escalation della rivalità tra le due superpotenze dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti in novembre. Nel frattempo, la Gran Bretagna dovrà decidere entro l’estate se il periodo di transizione per la Brexit, in scadenza a fine anno, sarà sufficiente per fissare le linee guida delle future e complesse relazioni con l’Europa.

Quanto alle prospettive economiche, i recenti segnali indicano che anche per il 2020 una“fiacchezza” di fine ciclo piuttosto che un’accelerazione forte e duratura dell’economia mondiale. Nelle ultime settimane i mercati hanno scontato sempre più uno scenario di ripresa economica globale: in effetti i segnali di stabilizzazione recentemente sono aumentati, ma restiamo scettici sulla sostenibilità di tale trend. Se da un lato, dopo quasi due anni di costante rallentamento, un’inversione di tendenza dei dati macroeconomici globali è ben più che attesa, non fosse altro che per ragioni tecniche, dall’altro il contesto rimane caratterizzato da numerosi fattori ciclici e strutturali negativi, tra cui la riduzione dei margini di profitto negli USA, l’esaurimento degli strumenti di politica monetaria e l’elevato indebitamento in diverse aree geografiche.

Nel complesso la politica monetaria si conferma espansiva, anche se appare sempre più evidente che nel prossimo futuro le Banche Centrali non attueranno ulteriori misure accomodanti. Per ora la Banca Centrale USA (Fed) ha comunicato la fine del breve ciclo di taglio dei tassi, mentre la Banca Centrale Europea (BCE), dopo aver varato un ampio pacchetto di stimoli in settembre, sembra non avere più molte frecce al suo arco. Al momento, tutto ciò determina  moderate pressioni rialziste dei rendimenti sui mercati obbligazionari. In un’ottica di medio periodo, tuttavia, assumerà un’importanza ancora maggiore l’entità dell’adeguamento degli obiettivi operativi e degli strumenti di Fed e BCE nell’ambito delle proprie revisioni strategiche in atto.

Quali implicazioni per i mercati finanziari?

Di certo anche il 2020 sarà un anno tutt’altro che tranquillo. Attualmente le borse sono sostenute dalle speranze di un’inversione di tendenza dell’economia globale. Tuttavia, l’attuale situazione complessa sul piano politico e dei fondamentali limita il potenziale di rialzo dei corsi. In un contesto caratterizzato da una crescita tendenziale scarsa e da un rendimento di mercato (beta) modesto, l’alpha riveste ancora un ruolo predominante. Quanto più inaspettate saranno le notizie che inonderanno i mercati, tanto maggiori saranno le oscillazioni dei prezzi, e quindi le opportunità per i gestori attivi.

Per fortuna, secondo il calendario cinese il 25 gennaio si aprirà l’anno del “Topo di Metallo”. I topi, intelligenti e adattabili, mantengono il sangue freddo anche in situazioni impreviste, mentre il metallo è un elemento che simboleggia le opportunità finanziarie.