Il Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica realizzato a Impatto Zero® grazie a LifeGate

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Il Sinodo Panamazzonico, consapevole dell’urgenza legata al riscaldamento globale, ha deciso di neutralizzare il proprio bilancio ambientale in termini di emissioni di gas a effetto serra attraverso l’adesione al progetto Impatto Zero® di LifeGate.

L’Assemblea Speciale, che si è svolta dal 6 al 27 ottobre sul tema “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”, ha convocato a Roma 185 tra cardinali e vescovi provenienti dalle circoscrizioni ecclesiastiche della regione panamazzonica, oltre ad esperti e uditori, che per la sola logistica ha inevitabilmente generato emissioni di CO2.

Attraverso il progetto Impatto Zero®, si è agito su tre fronti: calcolo, riduzione e compensazione della CO2 immessa in atmosfera per gli spostamenti dei partecipanti e per le attività necessarie allo svolgimento dell’incontro.

“Siamo orgogliosi e onorati di esser stati scelti come partner del Sinodo – commenta Enea Roveda CEO di LifeGate – per compensarne le emissioni con il nostro progetto Impatto Zero®, dal 2001 prima iniziativa nel mondo per l’attuazione volontaria del Protocollo di Kyoto”.

“Il Sinodo, con tale iniziativa – ha precisato il Card. Lorenzo Baldisseri Segretario Generale del Sinodo – ha voluto significare l’attenzione al tema dell’ambiente, da parte del Santo Padre e di tutti coloro che hanno partecipato al Sinodo, nel solco dell’Enciclica Laudato Si’, che ha auspicato la riduzione delle emissioni di gas serra. Con questa iniziativa si è inteso non solo discutere di conversione ecologica, ma con coerenza proporre un gesto concreto”.

L’indicatore del conteggio è il GWP (Global Warming Potential, espresso in kgCO2eq), che per il Sinodo è stato calcolato in 572.809 kgCO2eq, e tiene conto anche delle strategie messe in atto per l’ottimizzazione delle risorse, la riduzione dei consumi e delle materie prime (logistica, eliminazione della plastica e dello spreco di risorse, la rinuncia agli inviti cartacei, la scelta di utilizzare solo carta con più certificazioni di provenienza e di filiera di lavorazione).

Grazie a Impatto Zero®, il “debito” creato è compensato attraverso “crediti” di carbonio reali, unici, quantificabili e verificati, generati da progetti forestali capaci di bilanciare le emissioni prodotte, assorbendo la CO2 dall’atmosfera. Nel caso specifico si tratta di crediti che hanno ottenuto la certificazione REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and forest Degradation) e VCS (Voluntary Carbon Stardard) da un ente internazionale accreditato e regolato dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.

Il progetto forestale è stato individuato nella foresta amazzonica di Matavén in Colombia.

La decisione di rendere il Sinodo a Impatto Zero® è perfettamente coerente con il suo contenuto e con le riflessioni che invita a fare il tema proposto: “Amazzonia: Nuovi Cammini per la Chiesa e per una Ecologia Integrale”.

Essere responsabili dell’impatto che ogni nostra azione può avere sulle persone e sul pianeta è il primo passo indispensabile per risolvere i problemi ambientali e sociali.

Considerare il Creato non come una riserva da sfruttare ma come un patrimonio di risorse preziose per mantenere l’equilibrio del pianeta e dell’umanità è un concetto fondamentale dell’ecologia integrale.

Indirizzare risorse economiche per mantenere e preservare una foresta piuttosto che per finanziarne taglio e vendita del legname rende concreto in un semplice gesto – per quanto apparentemente piccolo – il cambio di prospettiva e di paradigma proposto dall’ecologia integrale.

Valorizzare economicamente i servizi ambientali offerti dalle foreste serve a renderci consapevoli del loro ruolo. Serve a preservare il capitale naturale delle foreste e permette di garantire la sopravvivenza di comunità indigene che in quell’ecosistema dimorano.