Collis Veneto Wine Group, progetti e previsioni per un 2020 in salita

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“Sarà un anno impegnativo, non lo si può negare – afferma Luca Cielo, Direttore Generale Collis – ma la chiusura del primo trimestre 2020 e le previsioni del secondo ci fanno credere che la brusca frenata dovuta alla pandemia in corso, si possa contenere sviluppando i diversi canali di vendita e puntando su mercati meno colpiti”.

Forte di un risultato di bilancio 2019 che registra un fatturato di 84 milioni di euro e un utile netto di 1,5 milioni di euro, la cooperativa che rappresenta oltre il 10% dell’intera produzione veneta ed il 2% di quella nazionale, si appresta ad affrontare l’anno in corso con slancio e determinazione.

Il gruppo chiude in linea con l’anno precedente il primo trimestre dell’anno in corso e sceglie di non ricorrere alla cassa integrazione su una previsione di fatturato per il prossimo trimestre contenuta in un -15%.  Risultato che si pone di certo in controtendenza rispetto all’andamento del mercato e alle grandi difficoltà che vive il vino destinato alla ristorazione, dovuto alla diversificazione dei canali distributivi delle tre aziende partecipate, Cielo e Terra, Cantine Riondo e Casa Vinicola Sartori, che assorbono oltre il 50% dell’intera produzione.

Altro dato interessante è la crescita del 5% nel primo trimestre del fatturato prodotto da Cantina Veneta, la rete di 31 Wine Shop del gruppo Collis per la vendita diretta di vino sfuso e imbottigliato, distribuiti tra Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio.

La voglia di procedere immaginando un nuovo futuro è testimoniata da un progetto di Branding in corso, nato in collaborazione con NetworkPr e Garofalo & Idee Associate, per arrivare alla definizione di una nuova Brand Identity che parta dai valori e dalla cultura dominante per testimoniare la forza e la sorprendente modernità della cooperazione.

Il Gruppo, positivo esempio di Cooperazione agroalimentare a più livelli, ha gestito con prontezza l’emergenza in corso istituendo un Protocollo per la sicurezza presieduto da un Comitato interno, prevedendo l’assicurazione per i rischi da contagio a tutti i dipendenti e una donazione alla Regione Veneto per il potenziamento delle strutture sanitarie impegnate nella cura e nel contenimento della pandemia.