Ritorni elevati sui subordinati finanziari

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Ai livelli attuali, gli spread prezzano ancora illiquidità e pesanti scenari recessivi. La temporaneità dello shock e l’entità delle manovre sul campo rendono molto appetibili titoli che offrono alti rendimenti, come i subordinati finanziari di maggior qualità, sui quali è plausibile attendersi nel medio periodo ritorni importanti.

L’esuberanza dei mercati a inizio 2020 è stata fermata dall’irrompere del coronavirus, che ha messo in secondo piano il miglioramento dei rapporti Usa-Cina e del quadro politico italiano. La concentrazione geografica del virus ha spinto i mercati a nuovi massimi intorno a metà febbraio, ma i primi contagi in Italia e l’esplosione incontrollata in Occidente hanno poi provocato crolli generalizzati, alimentati da vendite forzate e dal prosciugamento della liquidità. La reazione delle banche centrali, su tutte Fed e Bce, è stata rapida, reattiva, creativa e senza precedenti, ripristinando il funzionamento di alcuni mercati, a partire da Treasury e Btp, e intervenendo con programmi di acquisto illimitati. Rispetto alla crisi Lehman, la Fed ha poi iniziato a comprare direttamente corporates High Grade e da ultimo anche i “Fallen Angels”, cioè emittenti freschi di downgrade, e quindi in area High Yield, a causa della crisi in corso. Più lenta ma imponente la risposta fiscale, volta a preservare la capacità produttiva.

Grazie alla decisa risposta allo stress finanziario e alla spasmodica ricerca di liquidità, la componente ciclica dei mercati si sta rifocalizzando su durata e conseguenze dello shock. A completare il quadro si è inserita la debolezza del petrolio, sul quale oltre l’intesa raggiunta all’Opec+ serve un coinvolgimento dei frammentati produttori Usa, mentre l’Europa continua a faticare a trovare una risposta comune e solidale adeguata alle circostanze. La solidità di capitale e bilancio rendono oggi le banche parte della soluzione, grazie anche al supporto Bce con liquidità illimitata a prezzi da saldo, ai sensibili benefici dall’allentamento dei requisiti di capitale e alle garanzie statali sui prestiti.

Ai livelli attuali gli spread prezzano incertezza e pesanti scenari recessivi, ma il ritorno a una piena funzionalità, a fronte di uno shock senza precedenti, richiede ancora tempo con interessanti spazi di investimento. Già da fine gennaio abbiamo ridotto il rischio complessivo di portafoglio, ma il contesto di fine febbraio ha imposto un rafforzamento della qualità emittente sintetizzato dall’aumento del rating medio di portafoglio a BBB- da BB+. Fintanto che non emergerà una schiarita sulle tempistiche di ripresa, l’operatività resta indirizzata a un ulteriore miglioramento qualitativo. Restiamo costruttivi sia per l’elevato carry incorporato sia per la dimensione degli interventi di sostegno, che comunque resteranno in campo ben oltre la fase di ripresa.