Otto pilastri per cavalcare le tecnologie innovative

-

Il Covid-19 ha danneggiato alcuni settori, dal turismo alle linee aeree, ma ha dato ulteriore spinta ad altri che già stavano andando molto bene, come quelli più legati allo smartworking. Per chi, come noi, punta sui temi dell’innovazione, si è trattato quindi di gestire la volatilità adattando il portafoglio alle dinamiche del mercato, sempre osservando attentamente il ciclo economico. La nostra ricetta quindi non cambia: continuiamo a credere negli otto pilastri delle tecnologie innovative che in questo momento caratterizzano il fondo e mostrano trend di crescita promettenti. L’asset allocation si adatta in maniera opportunistica alla congiuntura, ma considera anche le opportunità che possono nascere nei settori value.

Gli otto macrotrend in cui il fondo ha investito finora includono i titoli Fang+ – Facebook, Apple, Amazon, Google, Tesla, Nvdia, Netflix, Twitter, Baidu e Alibaba – cioè le aziende leader per capitalizzazione nei principali indici azionari; il software e l’intelligenza artificiale, da Twilio a Crowdstrike, un potente firewall basato sull’intelligenza artificiale, che si rafforza quando viene attaccato; i titoli più correlati al Covid-19, da Teladoc (telemedicina) a Moderna, che è nota perché impegnata nella corsa al vaccino anti coronavirus, ma dispone di una pipeline molto interessante; l’Esg e, in particolare, l’energy storage (Alfen, Varta) e le aziende legate all’idrogeno, come Itm Power, che svilupperà il trasporto pubblico alimentato da celle a idrogeno in Australia, con un consorzio di aziende di cui fa parte anche Ballard Power System; le memorie e i semiconduttori, strettamente connessi allo sviluppo dei data center e del 5G; il biotech; l’healthcare; i pagamenti elettronici, con aziende come PayPal o MasterCard.

Puntare sulle tecnologie innovative è nella mission del fondo, quindi era già posizionato per beneficiare degli effetti della pandemia, che ha spinto i settori favoriti dal lockdown, come software, gaming e streaming. Ma si tratta anche di trend disruptive di lungo periodo, che sono tanto più promettenti in quanto sono sostenuti da investimenti di svariati miliardi di dollari.