Osservatorio AIM Italia: migliora l’efficienza del mercato negli ultimi 5 anni

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IR Top Consulting, Advisor finanziario per la quotazione su AIM, ha presentato oggi i risultati e i trend dell’OSSERVATORIO AIM® elaborato dall’Ufficio Studi interno.

Anna Lambiase, fondatore e CEO di IR Top Consulting: “Come emerge dalle analisi svolte dall’Osservatorio AIM, il 77% delle società segna nel 2019 una crescita in termini di ricavi, l’85% ha un EBITDA positivo e il 73% ha chiuso il bilancio in utile, registrando un incremento del +50% in termini di risorse impiegate dalla data di quotazione, grazie ad una raccolta da IPO complessiva in oltre 10 anni pari a 3,9 miliardi di Euro. Il nostro database AIM proprietario permette di tracciare l’evoluzione del mercato individuando 5 principali trend nell’ultimo quinquennio: aumento delle quotazioni del settore tecnologia; consolidamento dell’attività di M&A con una percentuale di società al 53%; incremento della presenza di investitori istituzionali nel capitale delle società AIM; crescita della quota delle società con almeno 2 coperture da parte di analisti finanziari; miglioramento della governance specie sulla “board diversity”; maggiore l’attenzione delle società ai temi ESG. L’incremento negli ultimi 5 anni del numero degli investitori istituzionali (da 80 nel 2015 a 109 nel 2020) rappresenta un segnale di fiducia verso il mondo delle PMI italiane quotate: i primi tre investitori su AIM per valore di investimento sono Banca Mediolanum (69 milioni di euro investiti), Azimut Holding (61 milioni di euro investiti) e Julius Bär Gruppe (49 milioni di euro investiti). La quotazione e il capitale di rischio rappresentano la vera alternativa al debito per patrimonializzare le PMI italiane che esprimono il 92% delle aziende nazionali secondo la fonte OCSE ancora poco rappresentate sul listino. L’esperienza positiva di AIM e degli imprenditori delle società quotate dovrebbe far riflettere le aziende private nel valutare questo canale di finanza alternativa per la crescita. AIM Italia, per sua natura slegato da logiche di perdita di controllo aziendale o dalla possibile ingerenza nella governance da parte degli investitori istituzionali, rappresenta una modalità nuova ed efficace per crescere e migliorare tutti i ratio finanziari permettendo di accedere, più rafforzati, a svariate forme di nuova finanza. AIM Italia è una positiva esperienza nazionale di “SME Growth Market” che facilita l’accesso delle PMI al mercato dei capitali e si inserisce nel quadro delle iniziative promosse dall’ESMA a sostegno dello sviluppo economico e finanziario dell’UE. La misura del Credito di Imposta sui costi di quotazione (Decreto Attuativo del 19 giugno 2018) ha fornito una spinta per le quotazioni del triennio sul mercato AIM con 38 nuove quotazioni da gennaio 2019. Rivolgiamo il nostro appello al Governo e al MISE proponendo l’estensione del credito d’imposta sui costi di IPO per il prossimo triennio 2021-2023”.

L’Osservatorio AIM è basato su una piattaforma che riunisce esperti del mercato dei capitali e istituzioni in una rete di scambio dinamico. L’Osservatorio AIM si propone come “think-tank” che raccoglie, analizza ed elabora informazioni fondamentali per affiancare i soggetti e le autorità impegnate nello sviluppo del mercato dei capitali. In una fase in cui il tema della finanza alternativa e delle misure governative a favore delle PMI è sempre più rilevante per la competitività del Paese, dal 2014 l’OSSERVATORIO AIM® fornisce una visione d’insieme dell’operatività delle aziende AIM con approfondimenti sulle dinamiche settoriali della raccolta e dei dati economico-finanziari, sulle IPO e sulle principali operazioni di M&A e traccia i trend evolutivi del mercato.

I trend di AIM Italia nel quinquennio 2015-2020

Cresce tra il 2015 e il 2020 l’efficienza del mercato espressa secondo le principali variabili di misurazione: governance, liquidità, coverage e trasparenza. In particolare:

  • migliorano i principali parametri «standard» di Corporate Governance: il 98% delle società AIM presenta almeno un componente indipendente nel board (91% nel 2015), il 61% presenta almeno una quota rosa nel CDA (42% nel 2015), l’83% presenta il voto di lista per la nomina del CDA (59% nel 2015), il 70% delle società AIM Presenta almeno un comitato endoconsiliare (40% nel 2015).
  • sale nel periodo di riferimento 2015-2020 il controvalore medio giornaliero (+79%), passando da 47 mila euro nel 2015 a 79 mila euro del 2020; aumentano i giorni con scambi: +15% nel 2020 rispetto al 2015;
  • sale al 74% la quota delle società AIM con copertura analisti (48% nel 2015), dato che beneficia inoltre dell’impatto positivo della revisione della normativa che ha stabilito l’obbligatorietà della ricerca (equity research) per gli emittenti quotati successivamente al 3 gennaio 2018.
  • migliora la trasparenza con maggior focus sulle tematiche dello sviluppo del business, M&A e Informativa periodica aggiuntiva. Nel 2020 la percentuale dei comunicati stampa diffusi sulle attività aziendali e sviluppo del business sale al 46% (35% nel 2015), segue la disclosure sulle informazioni relative alle operazioni straordinarie (22% nel 2020 rispetto al 21% del 2015) e l’informativa periodica aggiuntiva (11% nel 2020 rispetto al 10% del 2015).

Aumenta inoltre la raccolta da parte delle società (da 53% nel 2015 all’86% nel 2019) e diminuisce quella “indiretta” delle SPAC (da 47% nel 2015 a 14% nel 2020).

Risultati economico-finanziari al 31 dicembre 2019

Il giro d’affari complessivo del mercato AIM Italia nel 2019 è pari a 5,6 miliardi di euro (5,0 miliardi nel 2018).  Dall’analisi emerge un significativo trend di crescita: i ricavi 2019 registrano un incremento medio del 17% rispetto al 2018, con una quota estero del 41%, mentre l’EBITDA registra una crescita media del 10,2%. La crescita dei ricavi ha interessato il 77% delle società, con tassi superiori al 50% nel 13% dei casi. Il 74% delle società presenta ricavi inferiori a 50 milioni di euro, mentre l’8% superiori a 100 milioni di euro. Il 73% delle società ha riportato un risultato netto positivo nel 2019.

Sono 19 le società che distribuiscono dividendi nel 2020, per un ammontare complessivo di 55,0 milioni di euro (circa 70 milioni di euro 2019) e un dividend yield medio pari al 2,3%, (2,7% nel 2019).

Le società AIM impiegano 20.200 dipendenti (127 il dato medio, 79 il dato mediano), con una crescita, in media, pari al 13% rispetto al 2018 (circa 19.300 dipendenti).  I settori che occupano, in media, maggior numero di risorse sono Industria (41%), Tecnologia (15%), Servizi (10%), Moda e Lusso (8%).

Lo status di società quotata richiama l’interesse di talenti a tutti i livelli, che possono maturare un percorso professionale riconosciuto anche dal mercato: +50% è la crescita del numero delle risorse impiegate dalla data di IPO ad oggi (CAGR +17%).

Highlights IPO 2019-2020

AIM Italia si è rivelato un mercato più dinamico rispetto al mercato principale: nel 2019 AIM Italia è diventato il primo hub finanziario europeo – tra i mercati non regolamentati – per numero di nuove IPO, con il 26% del totale delle quotazioni, segnando in Italia un nuovo record con 35 nuove società, di cui 31 IPO e 4 ammissioni post business combination, anche per effetto dell’introduzione della misura del Credito di Imposta sui costi di IPO. Nel 2019 il rapporto di IPO si è attestato a 8 società AIM per ogni società quotata su MTA. La raccolta di capitali nel 2019 è stata pari a 207 milioni di euro, di cui il 14% derivante da 1 SPAC (1,32 miliardi di euro nel 2018, di cui l’89% derivante dalle SPAC).

Da gennaio al 23 luglio 2020, per effetto dell’emergenza Covid-19, le IPO hanno subito un rallentamento: AIM Italia ne registra 3 (18 società nello stesso periodo del 2019, di cui una SPAC e 3 ammissioni da business combination), con una raccolta pari a euro 30 milioni di euro (114 milioni di euro nel relativo periodo 2019, di cui 30 milioni derivanti da una SPAC).

Identikit del Mercato e della società AIM Italia

Le società quotate sono 127, il giro d’affari 2019 è stato pari a 5,6 miliardi di euro, la capitalizzazione è pari a 5,8 miliardi di euro e la raccolta da IPO è pari a 3,9 miliardi di euro, cui si aggiunge una raccolta da mercato secondario di 920 milioni di euro per un totale raccolta di oltre 4,8 miliardi di euro.

L’identikit della società quotata presenta i seguenti dati medi:

  • Ricavi 2019: 47,5 milioni di euro; EBITDA margin 2019: 15,2%
  • Capitalizzazione: 47 milioni di euro (34 milioni di euro al netto SPAC e business combination)
  • Flottante IPO: 23%
  • Raccolta media in IPO: 7,2 milioni di euro

Le operazioni di IPO delle 128 società sono state caratterizzate per il 93% da aumento di capitale e per il 7% da OPV.

Rappresentatività settoriale e regionale

Le società tecnologiche rappresentano il 19% del mercato AIM Italia, le società industriali il 17%, il settore Finanza (che include 3 SPAC) il 15%, le società Media il 14%; servizi 10%; energia e rinnovabili il 7%. Le regioni maggiormente presenti su AIM sono: Lombardia (38% delle società), Emilia Romagna (14%), Lazio (12%) e Veneto (8%). Le altre regioni sono Piemonte, Toscana, Umbria, Liguria. Il mercato presenta anche 3 società estere, pari al 2% del totale.

Investitori Istituzionali nel Capitale

Nell’azionariato delle società AIM Italia sono presenti 109 Investitori Istituzionali, di cui 25 italiani (23%) e 84 esteri (77%). L’investimento complessivo è pari a circa 570 milioni di euro, che corrisponde a circa il 9% della capitalizzazione del mercato. Gli investitori italiani detengono un investimento pari a 305 milioni di euro (54% del totale), gli esteri un investimento pari a 265 milioni di euro (46%).

Il numero complessivo delle partecipazioni detenute è pari a 845, che corrisponde a una media di 7,8 partecipazioni per investitore. Il valore mediano della singola partecipazione è pari a 0,2 milioni di euro. Il 23% delle partecipazioni è detenuto in società con capitalizzazione compresa tra 16-30 milioni di euro e il 22% è detenuto in società con capitalizzazione compresa tra 31-60 milioni di euro.

L’analisi degli investitori per Parent Company mostra che i primi tre investitori su AIM sono Banca Mediolanum (69 milioni di euro investiti), Azimut Holding (61 milioni di euro investiti) e Julius Bär Gruppe (49 milioni di euro investiti).

Attività di M&A 2019-2020

Tra il 2019 e i primi 6 mesi del 2020, 67 società (pari al 53%) hanno effettuato almeno un’operazione straordinaria (acquisizioni, fusioni, cessioni, JV, acquisizioni/affitto di rami aziendali, reverse takeover) per un totale di 166 operazioni (127 nel 2019 e 39 nel 2020).

Complessivamente hanno registrato un controvalore di 413 milioni di euro, di cui 346 milioni di euro nel 2019 e 67 milioni di euro nel 2020. Il valore medio delle transazioni è pari a 6,8 milioni di euro nel 2019 e 2,9 milioni di euro nel 2020.

Le aree geografiche su cui si sono concentrate le M&A sono Italia (81%), Europa (11%) con Spagna, Francia, Serbia, Olanda, UK, Grecia e Germania ai primi posti mentre il restante 8% ha interessato società target extra europee, concentrate principalmente in USA, Colombia, Russia e Cina.

Corporate Governance

Su AIM Italia, in media, il Consiglio di Amministrazione è composto da 6 consiglieri. Il 63% dei CdA presenta al proprio interno 1 amministratore indipendente. Nel 27% dei CDA sono presenti 2 amministratori indipendenti, nell’8% un numero di indipendenti pari o superiore a 3. Nel 2% dei CDA non sono presenti amministratori indipendenti.

Analyst Coverage

Il 74% delle società AIM Italia presenta copertura (26% non ha copertura). Il dato è in miglioramento rispetto all’Osservatorio 2019 (66% società con coverage). A seguito delle modifiche al Regolamento Emittenti AIM Italia lo sviluppo di una ricerca di qualità sulle PMI quotate si configura come un tema da sviluppare a sostegno della valutazione delle società e della crescita del mercato.

ESG su AIM

Relativamente all’informativa non finanziaria all’interno della relazione sulla gestione, il 22% delle società AIM fornisce un dettaglio specifico sulle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance). Riguardo all’informativa in materia di rischi ambientali e sociali, all’interno della relazione sulla gestione, il 15% delle società fornisce un dettaglio specifico sui rischi non finanziari. Il 27% delle società presenta all’interno del sito web una sezione dedicata ai temi della sostenibilità. 16 società AIM hanno dedicato ampio spazio alla disclosure sulle informazioni non finanziarie attraverso: bilancio integrato (Monnalisa), bilancio di sostenibilità (9 società Energica Motor Company, Health Italia, Icf Group, Kolinpharma, MailUp, Pattern, Poligrafici Printing, Radici Pietro Industries&Brands, Rosetti Marino) Bilancio sociale (2 società Assiteca e Vetrya); sezione responsabilità sociale all’interno del Bilancio (4 società Antares Vision, FOPE, TPS e Telesia).