Quanto durerà l’”appiattimento” dei mercati?
I mercati sono in via di guarigione e più di un indicatore lascia intendere una ripresa della fiducia da parte di chi si occupa di asset allocation. Sembra che la categoria riconosca come il ritmo della ripresa potrebbe rispecchiare la velocità della fase di drawdown registrato a marzo, quando il mix tra guerra dei prezzi del petrolio e shock legato al coronavirus ha portato al primo semestre più debole degli ultimi due decenni
Da allora i mercati si sono appiattiti in risposta allo scostamento tra dati economici migliori del previsto (in particolare negli Stati Uniti) da un lato e il rischio di una seconda ondata di contagi da coronavirus dall’altro.
Una serie di fattori determinerà quale tra questi due fronti sarà predominante. L’inizio della nuova stagione delle trimestrali – e la pubblicazione della guidance annual 2020 – offrirà un quadro migliore dell’impatto della crisi sulle aziende e delle modalità con cui le aziende stesse potrebbero intraprendere il percorso di ripresa mentre produttori e consumatori si adeguano ai canoni propri di una nuova normalità. In secondo luogo, l’indirizzo politico dei candidati alla Casa Bianca dovrebbe iniziare a prendere forma e fornirà un’idea di come potrebbe evolvere la controversia USA-Cina in ambito commerciale.
Indipendentemente dall’andamento del prossimo mese, è evidente il buon posizionamento del credito guardando da qui a fine anno. Tuttavia è improbabile che andremo incontro ad una ripresa omogenea, considerazione che rende ancora più fondamentale il ricorso ad un approccio flessibile e top-down per intercettare opportunità su tutto lo spettro del credito.