Women in Innovation: ecco chi sono le tre vincitrici della borsa di studio di Amazon

-

Per il secondo anno consecutivo Amazon ha assegnato la borsa di studio Amazon Women in Innovation, parte del programma Amazon nella Comunità, creata per aiutare le giovani donne provenienti da contesti meno avvantaggiati a nutrire la propria ambizione di lavorare nell’innovazione e nella tecnologia, settore in cui c’è ancora molta disparità di genere, e per permettere loro di avere successo nell’economia digitale in tutta Italia e nel mondo, e diventare le leader del futuro e un esempio per tante altre studentesse di discipline STEM.

Le vincitrici della seconda edizione di Amazon Women in Innovation sono: Marta Krychkovska, Ingegneria Matematica al Politecnico di Milano, Federica Cantelmi, Ingegneria Informatica presso l’Università degli Studi di Tor Vergata, e Letizia Licitra, Ingegneria Informatica del Politecnico di Torino.

Amazon supporta le borse di studio nelle università delle città in cui si trovano il proprio Centro Direzionale, il Centro di Sviluppo, e diversi Centri di Distribuzione: il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino e, da quest’anno, anche l’Università di Roma Tor Vergata. Tutte le borse di studio sono offerte per l’anno accademico 2019/2020 e prevedono ciascuna un finanziamento di 6.000 euro all’anno per tre anni, e il sostegno di una mentor, una manager di Amazon, per aiutare le studentesse nello sviluppo di competenze utili per il lavoro futuro, come, ad esempio, le tecniche per creare un curriculum efficace o affrontare un colloquio di lavoro in Amazon o in altre aziende.

Ecco le storie delle tre vincitrici, tutte diverse tra loro, ma accomunate da una naturale passione per le materie scientifiche, tanta determinazione e modelli di riferimento altissimi, da Margherita Hack a Stephen Hawking: 

  • Marta Krychkovska, 19enne di origine ucraina. Da dieci anni vive in Italia, prima in Umbria e oggi a Saronno (Varese), con la famiglia. Ed è in famiglia che ha appreso l’amore verso la matematica e le materie scientifiche, in primo luogo dalla mamma, docente di lingue, laureata anche in Matematica Applicata: proprio la mamma ha trasmesso a Marta la passione per i numeri e le loro applicazioni «perché», spiega Marta, «con la matematica applicata puoi spiegare tutto quello che attiene alla nostra realtà». Ha frequentato il liceo scientifico bilingue (francese e italiano) e tra i suoi modelli di riferimento cita Sof’ja Vasil’evna Kovalevskaja, matematica, attivista e scrittrice russa, nel 1889 prima donna nel Nord Europa ad ottenere una cattedra universitaria.  «Vorrei proseguire gli studi prendendo l’indirizzo Finanza. La borsa di studio Amazon Women in Innovation è uno stimolo per approfondire nuovi argomenti e una grande opportunità per affacciarmi al mondo del lavoro, che oggi è ancora molto staccato da quello universitario».
  • Federica Cantelmi, 19 anni, di Roma, ha il sogno di lavorare nel settore della sicurezza informatica. Attualmente frequenta il corso di laurea in Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Tor Vergata. «A 6-7 anni aiutavo papà, che lavora nel campo delle telecomunicazioni, con fili e reti di connessione: mi faceva sentire importante. A 12 anni ho creato il mio primo circuito elettrico per il trenino di mio fratello, ed è lì che ho capito che la scienza sarebbe stata la mia strada» spiega. «Ringrazio molto Amazon per questa occasione, che è arrivata in un momento, quello del lockdown, della distanza dai miei colleghi e dai miei professori, in cui anche la motivazione stava scemando. Mi ha dato nuova carica e sono sicura che mi mi permetterà di acquisire le skill necessarie per affrontare l’ambito lavorativo, che per me rappresenta un mondo nuovo». Il suo modello di riferimento? Margherita Hack, non solo in quanto donna di scienza, ma anche come donna che ha lottato per diritti civili e uguaglianza.
  • Letizia Licitra, studentessa di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, proviene da Ragusa. Mamma dipendente pubblica, papà imprenditore agricolo, è alla sua prima esperienza di vita lontano da casa. «Nessuno mi ha mai spinto a studiare le materie scientifiche, ma sono stata sempre appoggiata nel seguire le mie inclinazioni», racconta. L’informatica era qualcosa di totalmente nuovo per lei, ma che ha attratto fin da subito la sua curiosità, in quanto settore innovativo e proiettato al futuro. Diversi i suoi modelli di riferimento, da docenti del proprio corso, fino a Stephen Hawking, per la sua determinazione e tenacia ad affrontare i grandi temi della scienza, nonostante le difficoltà. «Questa borsa di studio è una sorpresa inaspettata che mi permette di ambire ad una formazione completa, magari sul machine learning e le sue applicazioni, che ho scoperto interessarmi molto durante il periodo di quarantena. Grazie all’opportunità fornita da Amazon, spero di acquisire tutti gli strumenti utili ad affrontare le sfide del domani».

Le vincitrici delle borse di studio di Amazon saranno supportate da tre mentor di Amazon:

  • Giulia Rossi, Business Development Digital Innovation Lead Southern Europe, è la mentor di Marta Krychkovska (Politecnico di Milano). Formazione scientifica, laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni a Tor Vergata, poi MBA. Da un anno e mezzo Giulia Rossi lavora in Amazon Web Services (AWS), in cui si occupa della diffusione tra le aziende del Digital Innovation Program, il programma che risponde ai bisogni dei clienti utilizzando la metodologia Working Backwards, e si focalizza sulle iniziative rilevanti per il business delle aziende, creando nuove soluzioni con i servizi cloud AWS in modo veloce e  riducendo il rischio dell’investimento. È inoltre impegnata da sempre in tematiche relative all’empowerment femminile in ambito tecnologico, tanto che in AWS è referente del gruppo Women@AWS, che si occupa di temi di inclusione e diversity sul luogo di lavoro.
  • Simona Vargiu, Delivery Station Manager, è la mentor di Federica Cantelmi (Università degli Studi di Tor Vergata). Da oltre 3 anni in Amazon, si occupa della gestione della Delivery Station di Roma – Tiburtina garantendone il corretto funzionamento, il giusto equilibrio fra le risorse necessarie a livello umano e di engagement, oltre che a livello più di target e raggiungimento obiettivi. Con il suo percorso in ambito tecnico-scientifico – una laurea presso la Facoltà di  Scienza Matematiche Fisiche Naturali di Roma TRE nel corso di studi Operatore Tecnico Ambientale e un corso di specializzazione in Sviluppo Sostenibile Ambientale e Gestione delle Risorse presso l’Università degli Studi della Tuscia-, anche Simona ha potuto toccare con mano il divario di genere presente nei percorsi accademici STEM e per questo è molto sensibile a spingere le nuove generazioni di studentesse a diventare leader dell’innovazione di domani. 
  • Giulia Poli, Senior Manager Alexa, è la mentor di Letizia Licitra (Politecnico di Torino). Con una laurea in Economia e Legislazione d’Impresa in Bocconi, MBA alla Sloan del MIT ed esperienze lavorative a livello internazionale, Giulia Poli è da oltre 6 anni in Amazon, dove è stata dapprima referente per i contenuti su Kindle, mentre oggi si occupa dello sviluppo del servizio vocale Alexa. Inoltre, è referente per Women@Amazon per l’Italia, affinity group aziendale che si occupa di diversity e inclusione sul luogo di lavoro, con particolare attenzione all’empowerment femminile.

L’impegno di Amazon per la comunità a livello globale

Amazon è costantemente impegnata a offrire un forte supporto a donne, giovani, studenti e comunità meno avvantaggiate in tutto il mondo. Nell’ambito di un impegno più ampio verso l’istruzione, ad esempio, Amazon gestisce il programma Amazon Future Engineer, che vuole ispirare, educare e consentire a bambini e giovani adulti di provare le discipline informatiche. Viene inoltre posta una grande attenzione sui “Right Now Needs”, con particolare focus per la lotta contro la fame infantile e per le famiglie senzatetto, e sulla volontà di sostenere le comunità colpite da catastrofi naturali attraverso il programma “Disaster Relief”, che offre un servizio rapido ed efficace a vari partner no profit di Amazon impegnati a fronteggiare disastri naturali su larga scala. In particolare, durante l’emergenza COVID-19, Amazon ha donato €2,5 milioni al Dipartimento di Protezione Civile e 1 milione di euro per sostenere gli sforzi delle tante organizzazioni no profit e degli enti che operano nei territori e nelle comunità in cui vivono e lavorano i dipendenti Amazon, arrivando a supportare oltre 70 diverse associazioni sparse su tutto il territorio italiano.