Ci aspetta una crescita più lenta

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Gli indici dei responsabili degli acquisti nell’Eurozona sono diminuiti significativamente nel mese di agosto. L’indice complessivo è sceso da 54,9 punti a 51,6 punti. È ancora sopra la soglia di espansione di 50 punti, ma solo di poco. Il calo è stato particolarmente pronunciato nel settore dei servizi (da 54,7 punti a 50,1 punti). L’aumento dei livelli di contagio, gli avvertimenti per i viaggi e le preoccupazioni per le nuove misure di prevenzione sono probabilmente i motivi principali. Naturalmente anche le aspettative si sono offuscate, ma indicano comunque la speranza di un miglioramento della situazione. Nel settore manifatturiero, è soprattutto la componente occupazionale (43,9 punti) a far scendere l’indice. Questo pone la questione se tutti i posti di lavoro attualmente mantenuti a galla da programmi di lavoro a orario ridotto potranno essere salvati a lungo termine o se la disoccupazione aumenterà nel corso dell’anno. Tra gli aspetti positivi, va notato che i nuovi ordini e le esportazioni sono entrambi ben al di sopra dei 50 punti e sono addirittura aumentati.

Ci sono state alcune differenze regionali. Gli indici dei responsabili degli acquisti per la Francia hanno deluso tutti. Sia il settore dei servizi che quello manifatturiero sono scesi, quest’ultimo anche al di sotto della soglia di espansione. In Germania la situazione è un po’ più positiva. Qui, almeno il settore manifatturiero è riuscito a guadagnare qualcosa.

I dati confermano la nostra opinione che la parte più dinamica della ripresa potrebbe già essere alle nostre spalle e che sta iniziando una fase di crescita più debole. Allo stesso tempo, i dati mostrano ancora una volta che il fondo di salvataggio dell’UE è necessario. Anche grazie al suo sostegno, ci aspettiamo che l’economia dell’Eurozona torni ai livelli pre-crisi già a metà del 2022.