Debiti con la banca non pagati: 5 rischi concreti

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Sempre più spesso si sceglie di ricorrere a piccoli o grandi finanziamenti per fare fronte alle necessità della vita, a spese improvvise o ad acquisti e operazioni importanti. La formula del prestito consiste nel finanziamento di una certa somma da parte di banche o finanziarie a un soggetto, il quale al momento di sottoscrivere il contratto si impegna per la restituzione dell’ammontare ottenuto, tramite il pagamento di rate (comprensive di interessi).

E’ possibile distinguere due tipologie di prestito: si tratta del prestito personale e di quello finalizzato. L’erogazione del primo non è legata all’acquisto di beni e servizi: i soldi, cioè, possono essere richiesti senza specificare una finalità. Mentre invece nel secondo caso si tratta di un finanziamento che viene erogato dall’istituto di credito, convenzionato con attività commerciali: la somma non va al richiedente ma all’attività dove si fa l’acquisto.

Quando si chiede un prestito ma poi ci si rende conto di non poter restituire il denaro perché, in genere, sono cambiate le personali condizioni economiche rispetto a quando è sorta l’obbligazione, bisogna sapere quali rischi si corrono in caso di debiti con la banca non pagati. Ad ogni modo, sarà utile sapere che in certi casi si potrà comunque chiudere con la formula dello stralcio debito bancario, ossia un accordo tra il debitore e il creditore per il pagamento ridotto del debito.

Sollecitazioni, interessi moratori e segnalazioni alla Centrale dei rischi (Crif)

L’ente creditizio potrebbe per prima cosa provvedere a sollecitare il debitore al pagamento, in modo da spingerlo a regolarizzare la sua posizione. Vi è l’obbligo in tal caso da parte della banca di contattare la persona, per avvisarla della situazione corrente e invitarla a pagare adempiendo ai suoi obblighi. In caso contrario ci si espone al pagamento degli interessi moratori, legati al ritardo. Tanti più giorni passano dalla data stabilita per il pagamento, tanto più aumenterà la cifra della sanzione.

La banca ha poi la possibilità di effettuare la segnalazione alla Crif, la Centrale rischi finanziari della Banca d’Italia (database consultato dalle banche quando valutano domande di finanziamento). La segnalazione – che in futuro renderà molto difficile un nuovo prestito – avviene quando siano state saltate due o più rate consecutive. Il debitore riceve una comunicazione, poi vi sono ulteriori 15 giorni per pagare. Dopodiché l’istituto di credito invierà senza preavviso il dato alla Crif.

Il debito espone anche al rischio della segnalazione ai SIC, ovvero ai Sistemi di informazioni creditizie: qui si viene registrati fin dal momento in cui si richiede il prestito e vi si resta fino alla sua estinzione. Si diventa ‘cattivi pagatori’, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta, solo dopo la comunicazione da parte della Crif.

La risoluzione del contratto e il ricorso al giudice

Tra i rischi che si corrono per debiti con la banca non pagati c’è anche la possibilità che l’ente creditizio decida di risolvere il contratto, chiedendo l’immediato rientro – in una soluzione unica – della somma che ancora risulta mancante relativa al finanziamento.

Peraltro, in caso di insolvenza grave, la banca potrà anche rivolgersi al giudice al quale fare richiesta di decreto ingiuntivo in tribunale. Quest’ultimo costituisce titolo per l’iscrizione ipotecaria sui beni del debitore.