Le tensioni tra Stati Uniti e Cina non pregiudicano le opportunità nell’hi-tech

-

Le tensioni tra Stati Uniti e Cina non si placano. La scorsa settimana il Dipartimento del Commercio statunitense ha aumentato le pressioni nei confronti del colosso cinese delle apparecchiature per le telecomunicazioni Huawei, ampliando le restrizioni già in atto. Le nuove norme vietano di vendere prodotti a Huawei, compresi i chip di fabbricanti terzi «prodotti negli Stati Uniti e all’estero con tecnologia e software americani». Poiché la tecnologia e i software americani dominano l’intero settore hi-tech globale, diventa ora più difficile per Huawei acquistare chip moderni di terzi senza una licenza statunitense.

Le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina in campo tecnologico impongono agli investitori un approccio cauto. Infatti, i mercati scontano già i vincitori e i perdenti delle ultime misure contro Huawei. Tuttavia, è possibile che il passaggio a due ecosistemi tecnologici distinti guidati da Stati Uniti e Cina finisca per avvantaggiare una serie di società collegate al 5G, sia tra gli abilitatori della tecnologia che tra le sue piattaforme.

  • Abilitatori del 5G: a nostro avviso i leader strutturali della catena di valore del 5G, cioè le imprese che fabbricano, installano e mantengono le infrastrutture di rete necessarie, dovrebbero beneficiare della ripresa pluriennale degli investimenti. Infatti, la spesa annua in conto capitale per il 5G dovrebbe aumentare di 20 volte rispetto al livello dell’anno scorso, raggiungendo 150 miliardi di dollari entro il 2025. Inoltre, a differenza del lancio del 4G, quando gran parte dei vantaggi erano stati realizzati in pochi anni, crediamo che il 5G rappresenti un’opportunità valida nell’arco di diversi anni, data la sua natura tecnologica più complessa e i costi d’implementazione più elevati. I probabili vincitori saranno i produttori di attrezzature per semiconduttori, i fabbricanti di chip, i fornitori di apparecchiature per telecomunicazione e reti, i gestori di torri e alcuni operatori di telecomunicazioni.
  • Piattaforme: un potenziale di rialzo addirittura maggiore potrebbe giungere dalle società in grado di migliorare l’offerta o creare nuovi servizi basati sui vantaggi delle reti 5G, tra cui servizi di mobilità intelligente, cloud, giochi online, media e intrattenimento, e fabbricanti di prodotti finali. Secondo uno studio IHS Markit, entro il 2035 il valore economico generato dalle applicazioni 5G potrebbe ammontare a circa 13.200 miliardi di dollari, creando circa 22 milioni di posti di lavoro solo nell’indotto. Anche i veicoli a guida automatica e l’Internet delle cose sono due aree in grado di generare un importante valore economico per i leader settoriali.
  • New economy cinese. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina riguardano principalmente il settore delle telecomunicazioni, ma le aziende della new economy cinese offrono ancora numerose opportunità d’investimento. La pandemia di coronavirus ha permesso ai principali operatori online di incrementare le quote di mercato e i nuovi utenti hanno continuato a utilizzare le mega app anche dopo la fine del lockdown. Inoltre, il governo cinese ha indirettamente impresso slancio al consolidamento del mercato digitale imponendo norme più severe a tutela dei consumatori. Poiché i leader dell’e-commerce non sono più costretti a farsi una concorrenza spietata, questa situazione ne favorisce le prospettive reddituali e il potenziale di espansione dei margini. Dato che la tecnologia 5G funge da abilitatore principale, i leader di questo mercato dovrebbero registrare una crescita degli utili superiore alla media e tuttavia presentano ancora valutazioni ragionevoli. Oltre all’ecommerce, consigliamo di non lasciarsi sfuggire anche altri comparti cinesi che operano su Internet quali app di consegna pasti e generi alimentari, agenzie di viaggio, motori di ricerca, operatori su cloud, centri dati, servizi fintech e piattaforme d’intrattenimento online.