Investire in azioni ESG sulla scia della crisi del Covid-19

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L’attuale crisi del Covid-19 potrebbe ripercuotersi nel lungo termine sugli investimenti azionari, rafforzando il divario tra azioni ESG rispetto alle azioni tradizionali non ESG, con le prime che beneficiano di un’ampia domanda strutturale. Questi trend emergono dai dati relativi ai flussi dei fondi disponibili finora per il 2020, che mostrano deflussi significativi dai fondi azionari non ESG, dal momento che gli investitori hanno ridotto il rischio di portafoglio sulla scia del sell-off del mercato correlato alla pandemia. Tuttavia, la forte volatilità del mercato non ha fatto deragliare l’ampia domanda strutturale di fondi azionari ESG, che si sono dimostrati resilienti, beneficiando di flussi costantemente elevati. Per dirla in modo semplice, ci sono flussi costanti di asset in società responsabili che non sono state intaccate dalla crisi e coinvolgono fondi azionari ESG attivi e passivi. A titolo di esempio, i flussi dei fondi azionari ESG da inizio anno hanno già superato i flussi registrati nel 2018 nel suo complesso.

Riteniamo che gli investimenti ESG rappresenteranno una forza strutturale per gli asset manager in futuro. In riferimento ai tre pilastri, vediamo come la “S” (sociale) stia guadagando terreno, a causa di una più elevata focalizzazione nel breve termine, di un maggiore impatto della crisi e della riallocazione delle risorse finanziarie dai governi. In prospettiva, il comportamento attuale delle aziende avrà implicazioni finanziarie di lunga durata sulle loro attività.

Opportunità offerte dagli ‘improver’ ESG per gli investitori

Le azioni ESG si sono dimostrate resilienti durante tutta la crisi, sia in termini di flussi che di performance. In termini di performance, i principi ESG si sono rivelati una fonte di sovraperformance sia nel lungo termine che di recente.

Con gli investimenti ESG che diventano sempre più rilevanti, sarà fondamentale per gli investitori attivi alla ricerca di rendimenti individuare le opportunità in cui il premio ESG non è ancora pienamente rappresentato nei prezzi. Un modo per farlo, a nostro avviso, è passare da un approccio statico best-in-class a un approccio dinamico e lungimirante, alla ricerca dei leader ESG di domani.

I ‘winner’ ESG sono società di qualità con valutazioni interessanti e rating ESG elevati, mentre gli ‘improver’ ESG sono società che rappresentano un solido caso d’investimento e un trend ESG in miglioramento, ma non ancora leader ESG. Una combinazione di questi due elementi, a nostro avviso, consentirà agli investitori di beneficiare del miglioramento dei rating ESG prima che si concretizzi un trend e si stabilisca il premio

Gli investitori devono concentrarsi su un’analisi dinamica e lungimirante, che si traduce in:

  • Identificare i driver ESG che sono rilevanti per il profilo ESG di un’azienda. Ad esempio, l’impronta di CO2 è più rilevante per un’azienda energetica che per un’azienda di telecomunicazioni.
  • Individuare l’impatto finanziario di tali driver. Per trarre vantaggio da ciò, è fondamentale una combinazione di analisi ESG e analisi finanziaria.
  • Comprendere come questi driver sono cambiati in passato e valutare come cambieranno in futuro.

L’adozione di un approccio fondamentale consente agli investitori di comprendere le dinamiche ESG sottostanti a ciascun caso di investimento e le modalità di interazione con i parametri finanziari. Inoltre, ciò può facilitare l’engagement, con gli investitori che aprono un dialogo con il management aziendale e potenzialmente influenzano le loro decisioni. Si tratta di qualcosa che i gestori attivi fanno da molto tempo, ma che include sempre più le tematiche ESG. Oggi, invece di spingere il management solo a migliorare i rendimenti degli azionisti, gli investitori influenzano anche il management a prendere decisioni responsabili nei confronti di tutti gli stakeholder, con l’obiettivo di migliorare i rendimenti in modo sostenibile. La comprensione da parte dei gestori attivi dei driver ESG chiave all’interno di un’azienda o di un settore specifico guiderà il loro programma di engagement, impegnandosi sulle questioni che possono avere un impatto sia sulle performance ESG che su quelle finanziarie. Solo così gli investitori potrebbero evitare il rischio di un’operazione di ‘box ticking’ che porterebbe a una sorta di ‘ESG washing’.

Dieci principi guida per l’investimento dinamico ESG

  1. Acquistare a prezzi bassi, vendere a prezzi alti

Estendere la comune filosofia d’investimento all’ambito ESG potrà essere remunerativo sul mercato

  1. Best in class

Ricerca di ‘improver’ ESG attraverso un approccio onnicomprensivo in tutti i settori

  1. Approccio fondamentale

Andare oltre i rating ESG statici per includere una valutazione qualitativa lungimirante

  1. Rilevanza

Il miglioramento ESG deve essere tangibile e rilevante, concentrandosi su fattori finanziariamente rilevanti

  1. Improver e leader

Il potenziale rendimento degli ‘improver’ ESG, unito alla qualità dei leader ESG, può migliorare il profilo di rendimento ponderato per il rischio

  1. Analisi integrata

I buoni principi ESG non sono una soluzione per i cattivi fondamentali; l’analisi ESG e l’analisi finanziaria dovrebbero essere combinate

  1. Alpha attivo

I rendimenti sono determinati dalla performance delle singole società

  1. Engagement

Un approccio focalizzato e bottom-up, affiancato dall’impegno aziendale, garantirà un elevato livello di influenza

  1. Disciplina di vendita

Monitoraggio delle dinamiche ESG in evoluzione e delle valutazioni al rialzo per assicurare l’adeguata strategia di uscita

  1. Investire per un mondo migliore

I leader ESG consentiranno agli investitori di ottenere un portafoglio sostenibile, mentre gli improver ESG daranno il loro contributo ad un mondo sostenibile.

L’Europa come leader degli investimenti ESG

In futuro, sia gli investitori che le società prenderanno decisioni sulla base del miglior risultato possibile sia dal punto di vista finanziario che ESG. Molti progressi sono già stati registrati su questo fronte, ma la corsa non è ancora finita. Oggi, mentre gli Stati Uniti e il Giappone hanno fatto buoni passi avanti, l’Europa sta guidando questo processo, poiché ha un approccio più socialmente consapevole nella formazione delle politiche in termini di diritti del lavoro, politiche dell’istruzione, politiche sanitarie e politiche di sicurezza sociale.