L’intelligenza artificiale in agricoltura per colmare il divario digitale e rispondere alla necessità di sicurezza alimentare

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In occasione dell’incontro organizzato con la Pontificia Accademia per la Vita, FAO e IBM hanno confermato il loro impegno a favore dello sviluppo di forme inclusive e sostenibili di AI nell’ambito della sicurezza alimentare e della nutrizione.

Scopo dell’evento digitale “Intelligenza artificiale, cibo per tutti. Dialogo ed esperienze” è stato quello di riprendere e rilanciare la “Rome Call for AI Ethics” promossa da Papa Francesco e firmata da IBM, FAO e Microsoft nel corso della conferenza tenutasi lo scorso febbraio presso la Pontificia Accademia per la Vita.

Un confronto focalizzato sulle modalità concrete attraverso le quali l’intelligenza artificiale può, in modo etico, contribuire a soddisfare il fabbisogno nutrizionale della popolazione globale che, secondo le stime, arriverà a quasi 10 miliardi entro il 2050, garantendo la salvaguardia delle risorse naturali e tenendo conto tanto dei cambiamenti climatici quanto dell’impatto di altri eventi di portata globale come la pandemia causata dal Covid-19.

L’evento è stato anche l’occasione per illustrare alcune best practice del settore agroalimentare che hanno visto l’utilizzo etico dell’AI e delle tecnologie digitali accessibile in modalità opensource.

L’Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha dichiarato: “L’implementazione di tecnologie di matrice chiaramente occidentale nella produzione e nella lavorazione del cibo influisce in modo significativo sulle colture alimentari per le popolazioni di tutto il mondo. Dobbiamo nutrire tutti, ma non tutti devono necessariamente mangiare le stesse cose. La tutela della diversità biologica (umana, vegetale, animale) deve essere al centro della nostra attenzione e deve guidare l’intero processo, dalle fasi di progettazione (etiche by design) al modo in cui queste vengono proposte e diffuse nei diversi contesti sociali e culturali”.

“Trasformare i nostri sistemi alimentari richiede soluzioni innovative per garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione per tutti”, ha detto il Direttore Generale della FAO QU Dongyu. Alla FAO, insieme allo sviluppo di strumenti di AI, lavoriamo per la creazione della Piattaforma Internazionale per l’Alimentazione e l’Agricoltura Digitale – un forum inclusivo e multi-stakeholder per identificare e discutere i potenziali benefici e rischi della digitalizzazione dei settori alimentare ed agricolo. Per questo aspetto apprezziamo molto e ci aspettiamo che tutti coloro che si occupano di AI ci offrano assistenza, cooperazione e impegno per aiutare i paesi membri (FAO) e gli agricoltori”, ha aggiunto.

“Quando la società tutta si è trovata ad affrontare un’allarmante emergenza sanitaria, il Covid-19, gli usi della tecnologia per contrastarlo hanno messo ancor più in evidenza perché la Rome Call for AI Ethics e i suoi principi di base sono così critici per il futuro dell’umanità”, ha dichiarato il Dr. John E. Kelly, III, Vicepresidente Esecutivo di IBM. “Solo mettendo le persone, i loro interessi e i loro valori al centro del nostro pensiero relativamente al futuro della tecnologia possiamo tutti uscire più forti dalle sfide globali come la pandemia e la sicurezza alimentare”.

“In Microsoft, crediamo che la tecnologia possa aiutare a trovare soluzioni per alcune delle più grandi sfide del mondo”, ha dichiarato il presidente di Microsoft Brad Smith. “Tecnologie come l’AI e gli strumenti di machine learning saranno particolarmente utili per affrontare i problemi della fame e della sicurezza alimentare in tutto il mondo, soprattutto in un mondo alle prese con il cambiamento climatico. Questi strumenti possono prevedere i problemi e rispondere con risorse che aiutino a prevenire carestie future e a salvare vite umane”.

 

L’introduzione dell’IA in agricoltura, un’opportunità fondamentale per lo sviluppo sostenibile

L’intelligenza artificiale ha un ruolo importante nella trasformazione dei sistemi alimentari e nella risoluzione di problematiche relative alla sicurezza alimentare e nutrizionale. L’impiego dell’AI nel settore agricolo può infatti concretizzarsi in diversi modi: durante lo svolgimento di attività meccaniche come la semina e la raccolta, può incrementare la produttività e contribuire a migliorare le condizioni di lavoro riducendo tempi e fatica; così come rendere più efficiente l’utilizzo di risorse naturali nonché contribuire all’ottimizzazione della gestione e pianificazione delle informazioni.

In particolare, si registra una rapida diffusione della e-agriculture, cui consegue un consolidamento nell’impiego dell’intelligenza artificiale principalmente in tre aree: robotica agricola, monitoraggio del suolo e delle colture e analisi predittiva. Nel contesto attuale, in cui si assiste ad un progressivo cambiamento climatico, alla crescita della popolazione e all’esaurimento delle risorse naturali, è importante conseguire progressi per contribuire in modo significativo alla conservazione del suolo e dell’acqua e perseguire la sicurezza alimentare in modo sostenibile.

Nel corso dell’evento sono stati presentate due best practice nell’utilizzo dell’AI in agricoltura:

  • Il portale WaPOR della FAO:  monitora e fornisce informazioni in merito alla produttività dell’acqua nell’agricoltura in Africa e nel Vicino Oriente. Permette anche un accesso libero al database della produttività idrica e alle migliaia di strati cartografici sottostanti, consente anche di interrogare il sistema attraverso query dirette, offre analisi periodiche, statistiche per aree e download di dati delle variabili chiave associate alle valutazioni della produttività dell’acqua e del suolo;
  • L’Agricultural Stress Index System (ASIS): un indicatore rapido sviluppato dalla FAO per il monitoraggio predittivo delle aree agricole con un’alta probabilità di stress idrico / siccità a livello globale, regionale e nazionale, che utilizza la tecnologia satellitare. La siccità colpisce più persone rispetto a qualsiasi altro tipo di catastrofe naturale ed è la più dannosa per i mezzi di sussistenza, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

Mettere al centro le persone, compresi gli agricoltori

La “Rome Call for AI Ethics” sottolinea che “i sistemi di AI devono essere concepiti, progettati e implementati per servire e proteggere gli esseri umani e l’ambiente in cui vivono”, concetto ribadito anche nel corso dell’evento odierno.

La Rome Call si basa su alcuni principi chiave, tra cui: trasparenza, in quanto i sistemi di AI devono essere spiegabili; inclusione, che implica che si tenga conto dei bisogni di tutti gli esseri umani e si offrano loro le migliori condizioni possibili per esprimersi e svilupparsi; e imparzialità, affinché tali tecnologie non creino o agiscano secondo pregiudizi, a vantaggio di pochi.

In relazione a questi principi, e nel contesto dell’uso dell’AI in agricoltura, i partner e cofirmatari della Rome Call riconoscono la necessità di tutelare i diritti degli agricoltori e le conoscenze in loro possesso, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Vi è anche la necessità di colmare il divario digitale: 6 miliardi di persone oggi non hanno accesso alla banda larga, 4 miliardi non hanno Internet, 2 miliardi non possiedono telefoni cellulari e 400 milioni di persone non hanno alcun segnale digitale. Si rilevano anche gap significativi nell’accesso alle risorse tra uomini e donne, così come tra giovani e adulti.

I partner della Rome Call hanno esortato i Paesi e il settore pubblico a sfruttare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale per sostenere i piccoli agricoltori e favorire lo sviluppo rurale, l’eliminazione della povertà e il miglioramento della sicurezza alimentare. Per conseguire questi obiettivi è necessario investire in capitale umano e mettere in atto politiche e disposizioni normative che riducano al minimo il rischio di esclusione e disuguaglianza.