Tendenze strutturali sempre più determinanti nell’approccio di investimento

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Negli ultimi sei mesi, i mercati finanziari hanno registrato rendimenti straordinari. Noi abbiamo rinunciato a viaggiare, a cenare fuori e partecipare agli eventi sociali. Gli sforzi per eliminare o controllare il virus continueranno per un po’ di tempo, gravando sulle prospettive di investimento. Quel che è chiaro è che, così come la crisi del clima, la pandemia ha reso ancor più necessario l’impegno per un futuro più sostenibile. Questo riguarda ogni aspetto delle nostre vite, lavoro, divertimenti, alimentazione, educazione e investimenti. Saranno le tendenze strutturali a determinare la fonte dei rendimenti degli investimenti, comunque in tale ambito avranno maggiore successo le società più impegnate sul fronte ambientale e sociale.

Il fattore sociale

Le aziende hanno dovuto adattarsi alla pandemia cambiando il modo in cui gestiscono la forza lavoro e le catene di distribuzione. Gli investitori probabilmente premieranno le aziende che si stanno impegnando a rendere le loro attività più sostenibili. Il Covid ha acceso i riflettori sugli investimenti ESG. Il fattore sociale riconosce l’importanza per le aziende di adattarsi a un nuovo modo di lavorare, di prendersi cura del benessere dei propri collaboratori e di interagire con i clienti e con la società in generale, in una realtà caratterizzata da maggiore ansia e incertezza. È un fattore che resterà sotto i riflettori, poiché sono sempre di più gli investitori che non vogliono trascurare l’aspetto sociale nei loro investimenti. Diventeranno sempre più rilevanti il modo in cui le imprese misurano il grado di soddisfazione dei loro dipendenti, la loro capacità di trasmettere la solidità dell’azienda a fronte dell’incremento del lavoro da remoto, nonché il modo in cui le società hanno interagito coi governi, per esempio sulle varie forme di cassa integrazione e di sussidio.

Spostamenti

Gli investitori valuteranno la reazione delle aziende in termini di riduzione dei viaggi di lavoro e di ottimizzazione delle catene di distribuzione. È abbastanza sorprendente la rapidità con cui la transizione dal carbonio sta influenzando le strategie aziendali attraverso la necessità di divulgare i dati sulle emissioni, di centrare gli obiettivi in linea con l’Accordo di Parigi e utilizzare il prezzo del carbonio come uno strumento per riflettere in modo adeguato i meccanismi economici della propria attività. La capacità di dimostrare in che modo il Covid ha accelerato la transizione dal carbonio sarà un elemento importante nelle discussioni tra dirigenti d’azienda e investitori.

Questo mi porta a considerare i rischi reali per gli investitori sul fronte della sostenibilità, nonché il rischio che il valore economico di alcune risorse diminuisca col tempo, in qualche caso abbastanza rapidamente. Pensiamo per esempio ai carburanti fossili. La regolamentazione, le imposte, le preferenze di consumatori e investitori faranno aumentare i costi e ridurre, col tempo, la domanda di carburanti fossili. Quando l’estrazione di petrolio e carbone diventerà troppo costosa, queste risorse perderanno il loro valore e resteranno inutilizzate. Il debito e il capitale azionario raccolto a fronte del valore storico di tali risorse perderanno anch’essi valore. Se ciò accadesse rapidamente e senza fattori di contenimento, gli investitori subirebbero delle perdite.

Le sfide da affrontare

Le restrizioni imposte di recente nel Regno Unito e in altri Paesi evidenziano ancora una volta i fattori di vulnerabilità dei settori viaggi, divertimenti e hospitality, che si sommano ai problemi dei negozi fisici e degli immobili commerciali. Stiamo assistendo alla perdita di posti di lavoro in tali settori, che hanno bisogno di sostegno da parte del governo o di drastici interventi di bilancio per restare a galla. Qualcuno non ce la farà. Sia che si tratti di grandi aziende (prima o poi credo che assisteremo al fallimento di una compagnia aerea) o di piccole imprese, ci saranno perdite di capitale e di posti di lavoro che graveranno sugli azionisti, sugli obbligazionisti o sugli istituti di credito. Tali tendenze non si sono ancora concretizzate del tutto, e col tempo emergeranno nuove sfide per il settore dell’energia (transizione dal carbonio), per alcune componenti del mercato immobiliare oltre che per viaggi, alberghi e ristoranti.

In crescita

Nel settore dell’energia, il percorso verso un futuro più sostenibile appare più evidente. Il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio è già in corso. Si farà più complesso, tuttavia i flussi di investimento e le nuove tecnologie, insieme a una leadership forte da parte dei governi, interverranno in aiuto. Per alcuni segmenti economici che sono stati duramente colpiti dal Covid, non sarà facile. Certo, vorremo sempre viaggiare, cenare al ristorante, fare shopping in centro, assistere a un evento sportivo, visitare una mostra o andare in vacanza. In che modo torneremo a queste attività in futuro? Qualche fornitore non sopravviverà, si registreranno perdite di capitale.

Gli aiuti dei governi saranno cruciali in questo senso, e la prossima fase degli stimoli dovrebbe concentrarsi non solo sull’economia verde ma anche sulle attività importanti dal punto di vista economico e sociale.

In salute, in modo sostenibile

Cosa succederebbe se dovessimo convivere con la minaccia di una pandemia virale? La salute è un aspetto indispensabile per far ripartire queste attività e mantenerle in modo sostenibile in futuro. La ricerca e lo sviluppo di un vaccino e di una cura per questa o altre malattie sono decisivi. I settori sanitario e farmaceutico restano un comparto interessante e potenzialmente remunerativo in cui investire. Gli utili del settore sanitario sono meno volatili rispetto ad altri settori più ciclici, e il potenziale di crescita è assai robusto, non da ultimo poiché il potere di determinazione dei prezzi verosimilmente resterà solido anche a fronte dei tentativi della politica di ridurre il prezzo dei farmaci. In questo momento, i consumatori sono ancora preoccupati per il rischio sanitario, dunque non viaggiano, non si possono incontrare come prima e acquistano prevalentemente online. Un modello sostenibile per molti settori in futuro comporterà il conseguimento dell’equilibrio ottimale tra engagement fisico e digitale, nell’assistenza clienti e nella capacità di soddisfare standard più rigorosi.

Comunicazione

Non credo che sia possibile descrivere la ripresa economica attraverso una forma soltanto. Alcune attività hanno recuperato velocemente, altre non recupereranno mai. Allo stesso modo credo che le prospettive dei mercati azionari siano complesse e dipendano da una serie di sviluppi economici, politici, settoriali e specifici delle singole imprese. Col tempo, le imprese con un profilo ambientale e sociale sostenibile, che incorporano la sostenibilità nei loro prodotti e servizi, saranno quelle che sopravvivranno e prospereranno. La crisi del clima e del Covid stanno accelerando questa presa di consapevolezza, nonché la risposta degli investitori attraverso tecniche di investimento più responsabili. I dati e la trasparenza sono fondamentali ma non sufficienti. È altrettanto importante instaurare un dialogo con le aziende per comprenderne i business model e il modo in cui si stanno adattando a condizioni di mercato in evoluzione. Per i gestori patrimoniali sarà importante saper comunicare gli obiettivi di sostenibilità unitamente all’ottimizzazione dell’asset allocation sulla base di un flusso di dati sempre più ampio, al fine di indirizzare i capitali verso rendimenti migliori e un futuro migliore.

Un freddo inverno?

Dobbiamo sperare che nei prossimi sei mesi si facciano effettivi progressi sul fronte del Covid. La performance del mercato da marzo è stata assolutamente sorprendente, in qualche caso i mercati azionari sono saliti del 60% rispetto ai minimi. Con l’arrivo dell’autunno nell’emisfero settentrionale, i rendimenti stanno però diminuendo e gli investitori si concentrano maggiormente sui rischi: una battuta d’arresto della ripresa, l’incertezza sulle elezioni negli Stati Uniti, la Brexit e i rischi geopolitici. In tale scenario, la politica monetaria continuerà a sostenere i mercati. Questo significa che, in caso di una battuta d’arresto dei mercati, ci saranno investitori che vorranno ricostruire un’esposizione sugli strumenti in crescita. Alcune cose sono cambiate per sempre, tuttavia permane il desiderio dell’uomo di ricostruire, di ricominciare, di investire in un futuro più sostenibile. I tassi di interesse resteranno stabili a lungo, per cui i governi saranno in grado di sfruttare il basso costo del denaro per finanziare i piani di recupero e la ripresa della crescita e degli scambi commerciali: il 2021 potrebbe prospettarsi un anno migliore.