Governance principale elemento di valutazione per gli asset manager

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Secondo i risultati della sesta ESG Manager Survey condotta da Russell Investments tra oltre 400 asset manager a livello globale (+33% rispetto al 2019), un numero sempre maggiore di società d’investimento include metriche ESG aggiuntive nei propri processi d’investimento, ampliando al contempo le risorse dedicate agli investimenti responsabili.

La ESG Manager Survey, sondaggio svolto annualmente da Russell Investments, analizza le prassi e le opinioni dei gestori a livello globale coprendo molteplici asset class (tra cui azioni, obbligazioni, real asset e private market), per valutarne l’atteggiamento nei confronti degli investimenti responsabili e il modo in cui i criteri ESG sono integrati nei processi di investimento.

Dal sondaggio, condotto dal team di manager-research di Russell Investments, emerge che le società di gestione tengono sempre in maggior considerazione i fattori ESG nella propria attività d’investimento: il 78% dei gestori intervistati a livello globale oggi integra esplicitamente valutazioni qualitative o quantitative dei criteri ESG (in aumento del 5% rispetto all’anno scorso).

Quasi tutte le aree incluse nello studio di Russell Investments hanno visto progressi: in particolare, l’Europa continentale ha consolidato la propria leadership, con il 97% dei gestori che integrano i fattori ESG nei processi di investimento, seguita da Australia e Nuova Zelanda (90%). Gli Stati Uniti (+11%) e il Regno Unito (+11%) hanno registrato la crescita più forte rispetto allo scorso anno.

Il divario tra la leadership europea e le altre aree si riflette nel numero di risorse dedicate esclusivamente all’ESG: il 90% dei gestori patrimoniali europei ha nel proprio organico professionisti che dedicano più del 90% del proprio tempo specificamente a questioni ESG, ossia almeno il 20% in più rispetto alle altre aree e in aumento del 22% rispetto all’anno scorso.

La governance rimane il principale elemento di valutazione, con l’82% degli intervistati che la identifica come il criterio ESG con il maggior impatto sulle decisioni di investimento. Ciò ne riflette l’importanza nella creazione di valore a lungo termine.

Le questioni ambientali stanno comunque diventando sempre più rilevanti per gli asset manager, in particolare in Europa, dove i gestori che identificano le considerazioni ambientali come l’elemento di maggior impatto sulle decisioni d’investimento sono raddoppiati rispetto al 2019 (un incremento di quasi il doppio rispetto al secondo classificato, il Canada).

Nel complesso, l’engagement è citato come la principale fonte di informazioni sull’ESG. Nello specifico, l’engagement proattivo è diventato una caratteristica particolarmente importante tra i manager sul reddito fisso: il 92% dichiara di interagire regolarmente con le società in cui investe. Un numero crescente di essi, ad esempio, dichiara di utilizzare gli obbligazionisti come fonte di maggiori informazioni sulle società sottostanti, per aumentare la trasparenza e influenzare le pratiche commerciali.

Dallo studio di Russell Investments emerge inoltre che un numero crescente di gestori patrimoniali utilizza provider esterni per la raccolta di dati ESG, in modo da integrare le informazioni che hanno a disposizione internamente. Ciò riflette la crescente rilevanza data dai gestori all’integrazione dei criteri ESG nell’analisi delle opportunità di investimento.

Commentando i risultati dell’ESG Manager Survey 2020, Yoshie Phillips, Director of Investment Research – Global Fixed Income, ha dichiarato: “I risultati della nostra indagine per il 2020 mostrano che il settore della gestione dei fondi sta portando avanti l’integrazione dei criteri ESG, anche in un contesto di sfide legate alla pandemia e alla volatilità dei mercati. I gestori ricercano informazioni più accurate sul tema, dedicano risorse più approfondite, adottano una più ampia considerazione all’interno dei processi di investimento e standard normativi più chiari. Nonostante la governance rimanga il criterio dominante nelle decisioni d’investimento rispetto ai fattori ambientali e sociali, lo studio rivela una crescente attenzione verso tutte e tre le aree, in particolare in Europa, dove le valutazioni sull’impatto degli elementi ambientali sono raddoppiate rispetto all’anno precedente. Allo stesso tempo, gli asset manager vorrebbero maggiore chiarezza sul valore aggiunto derivante dall’integrazione esplicita dell’ESG”.

Luca Gianelle, Managing Director di Russell Investments per l’Italia, ha aggiunto: “L’ESG non è più un ‘add-on’ opzionale; oggi è un elemento essenziale che gli asset manager devono includere nei propri processi decisionali. La nostra ricerca mostra che il settore si sta muovendo nella giusta direzione, facendo importanti passi avanti, come offrire maggiore sostegno alle iniziative legate alla sostenibilità e ai miglioramenti nell’attività di reporting. Rimangono ancora sfide da affrontare, in particolare in alcune aree. Tuttavia, la direzione verso cui ci si sta muovendo globalmente è chiara e i gestori che non si adatteranno resteranno indietro”.