Il rally prosegue, ma aumentano le sfide per il 2021

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Il tema della reflazione ha continuato a supportare i mercati la scorsa settimana. In assenza di notizie importanti, il calo della volatilità ha supportato gli asset rischiosi, portando l’azionario USA su nuovi massimi.

Il sentiment positivo ha portato a un rialzo dei rendimenti obbligazionari, anche se la credenza prevalente rimane che le banche centrali cercheranno di ancorare i rendimenti, poiché mirano a fornire condizioni finanziarie accomodanti e a permettere alle autorità fiscali di introdurre stimoli e sostenere la crescita.

Vecchie influenze

In questo contesto è interessante riflettere sul ruolo che l’ex Presidente della Federal Reserve Janet Yellen potrebbe avere alla guida del Tesoro americano nella nuova Amministrazione Biden. Yellen ha una reputazione di prudenza e si accontenta di condurre uno stile di vita relativamente modesto.

In tal senso sembra potenzialmente sorprendente che Yellen possa condividere l’idea che la politica fiscale abbia spazio per rimanere accomodante nei prossimi anni, con l’allentamento legato ad obiettivi economici. Questa linea di pensiero ha già guadagnato terreno in Australia ed è una narrativa sempre più riconosciuta dal Brookings Institute, dove sia Yellen che il suo predecessore alla Fed, Ben Bernanke, hanno operato negli ultimi anni.

C’è la sensazione che, con l’inflazione che si è mossa al ribasso, ci sia spazio per un approccio espansivo che miri al massimo livello di output. Ciò potrebbe rappresentare un sostegno per la volontà dei Democratici di abbracciare una sorta di ‘New Deal’. In questo modo, potrebbe essere possibile aumentare la spesa senza la necessità di aumentare le tasse, e con un portavoce del calibro di Yellen a sostegno, è possibile che ciò possa influenzare e convincere almeno un paio di senatori Repubblicani.

In ultima analisi, con i tassi al minimo, i costi a livello di interessi sono molto limitati e quindi non vi sono grandi preoccupazioni sulla sostenibilità del debito. Naturalmente, se i Democratici dovessero vincere entrambi i seggi in Georgia il 5 gennaio, questa narrativa potrebbe diventare realtà ancora più rapidamente.

Sembra che un approccio simile riceverebbe il supporto anche da parte della Fed in questa fase e di conseguenza è possibile che i mercati stiano sottostimando la portata delle politiche di allentamento che potrebbero essere introdotte nei prossimi anni. Col tempo ciò probabilmente porterà a rendimenti più elevati e a una curva più ripida.

È interessante notare inoltre che l’inflazione dei prezzi degli asset finanziari ha avuto luogo proprio in una fase di ampia disinflazione a livello di economia reale. Se ci si dovesse muovere su un percorso più reflazionario, potremmo vedere un contesto molto più sfidante per i mercati finanziari. Lael Brainard, che probabilmente prenderà il posto di Powell l’anno prossimo, potrebbe quindi entrare in carica in una fase relativamente complessa.

In tal senso riteniamo che il contesto resti positivo al momento, ma che potrebbe diventare più complesso per il beta di mercato all’avanzare del 2021.

Le news sul vaccino supportano i mercati

Il Regno Unito questa settimana è diventato il primo paese occidentale ad autorizzare la distribuzione del vaccino di Pfizer, che dovrebbe avere inizio nei prossimi giorni. Le speranze sui vaccini continuano a supportare le prospettive per il 2021.

La confluenza delle politiche accomodanti nel breve periodo e delle speranze sul medio termine continuano a guidare una repressione finanziaria. Anche i mercati del credito sono stati aiutati dai livelli relativamente bassi di offerta e dalle prospettive di un basso numero di nuove emissioni, con molte aziende che hanno già prefinanziato le loro esigenze all’inizio di quest’anno. Gli spread degli indici investment grade si trovano ora sugli stessi livelli di inizio anno.

Per ora, continuiamo ad aspettarci che gli spread si ridurranno, grazie al supporto dei fattori tecnici, con la domanda che sembra superare l’offerta. Tuttavia, riteniamo sia importante prestare attenzione alle valutazioni e mireremo a realizzare i guadagni nei casi in cui raggiungeremo i nostri target di spread.

Forex, l’euro continua a sovraperformare

Sul forex, l’aumento della propensione al rischio ha coinciso con un indebolimento del dollaro nelle ultime settimane, e sembra che questo trend possa procedere ancora.

Viceversa, l’euro ha sovraperformato durante l’ultimo movimento, superando la soglia di 1,20 e avvicinandosi ai massimi di 1,25 raggiunti a inizio 2018. I flussi verso l’azionario europeo hanno contribuito ad alimentare il sentiment positivo sull’euro, con gli investitori che si sono spostati verso i mercati in ritardo rispetto al rally che si è registrato negli USA. In questo momento dubitiamo che la BCE si attiverà per impedire l’apprezzamento dell’euro, ma se ciò dovesse proseguire potrebbe arrivare un ulteriore taglio del tasso di riferimento.

Anche i mercati emergenti hanno beneficiato del tema reflazionistico, che ha favorito in particolare gli asset in valuta locale. I solidi dati cinesi continuano a supportare i prezzi delle commodity e di conseguenza i Paesi esportatori.

La pandemia di Covid-19 in molti Paesi emergenti resta molto contenuta, in un momento in cui il numero di casi giornalieri negli USA ha superato i 200.000 dopo l’ondata di maltempo e le vacanze per il Thanksgiving.

Nervosismo da no-deal

Tornando in Europa, le negoziazioni per Brexit continuano a trascinarsi. È sempre più deludente che non sia ancora stato raggiunto un compromesso e ciò fa necessariamente aumentare la probabilità di un esito ‘no deal’. Restiamo comunque conviti che un accordo sia la conclusione più probabile e che un annuncio a riguardo potrebbe essere imminente.

D’altra parte, le tempistiche per ratificare qualunque proposta sono sempre più strette e c’è il rischio che si verifichi qualche incidente. Ciò potrebbe essere rischioso se una delle due parti fosse convinta di poter rafforzare la propria posizione in caso di una rottura all’inizio dell’anno prossimo.

Di conseguenza, manteniamo una view costruttiva sulla sterlina, ma siamo pronti ad abbandonarla nella prossima settimana in assenza di maggiore chiarezza.

Guardando avanti

I payroll di oggi saranno tra gli ultimi dati significativi pubblicati prima della fine dell’anno. Le ultime analisi mostrano che il miglioramento del mercato del lavoro negli USA potrebbe essersi arrestato per via della crescita dei contagi. Tuttavia, a meno che i dati non saranno molto distanti dalle attese, ci sembra improbabile che ciò possa cambiare significativamente il sentiment sui mercati.

Nel frattempo, ci sono grandi aspettative per il meeting della BCE di settimana prossima. Tuttavia, con la banca centrale che ha dato costanti segnali su un ampliamento di PEPP e LTRO, sembra che molte delle nuove iniziative siano di fatto già state annunciate.

Se quindi si considera quali fattori potrebbero provocare volatilità o un ritracciamento dei mercati, sembra che un’ondata di contagi maggiore del previsto sia il candidato più plausibile.

I contagi negli USA sembrano essere aumentati negli ultimi giorni, senza tuttavia aver raggiunto i livelli che molti temevano, in seguito allo spostamento di 50 milioni di persone per raggiungere le proprie famiglie per le vacanze. Finché vi sarà un appiattimento della curva, è più probabile che l’attenzione rimarrà concentrata sull’approvazione e distribuzione del vaccino negli USA e in Europa nei prossimi giorni. Per ora, ciò continuerà ad alimentare la speranza per il 2021.

Il rally alimentato dalla liquidità potrebbe quindi avere ancora margine per proseguire, anche se è sempre più evidente che i rendimenti ottenuti oggi implicano un contesto più sfidante nel 2021.