Guardando al 2021, una prospettiva per gli investitori

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Il 2020 resterà un anno impresso nella memoria per lungo tempo. Con la fine dell’emergenza che sembra avvicinarsi, siamo naturalmente tentati a proiettarci verso il futuro, cercando di immaginare la nostra vita oltre la pandemia. Come all’inizio di ogni anno, il Comitato Investimenti è impegnato a individuare la strategia che guiderà la costruzione dei portafogli di investimento nei prossimi anni. Quest’anno l’impegno è duplice: non solo dobbiamo rinnovare le nostre valutazioni di lungo termine ma siamo in un certo senso chiamati a capire la direzione che nel futuro prenderanno l’economia globale e la società. Il suggerimento che mi sento di dare a tutti gli investitori, in un momento che potrebbe segnare l’inizio di un nuovo ciclo economico e finanziario, è quello di trovare del tempo per ragionare, magari insieme al proprio consulente, sul proprio piano d’investimento, per essere sicuri di entrare nel futuro, almeno sotto questo aspetto, con il piede giusto.

Cosa ci aspettiamo nei prossimi mesi?

Se guardiamo con attenzione alle principali notizie che hanno caratterizzato quest’ultimo anno, possiamo individuare due temi ricorrenti: economia e sanità. Raramente questi temi sono stati così dirimenti e così al centro dell’attenzione non solo degli investitori ma del pubblico in generale. Quando diciamo che la nostra speranza è che il 2021 sarà un anno migliore e notevolmente meno drammatico, ci riferiamo proprio a queste aree chiave. Dall’assistenza sanitaria alla ripresa economica, il futuro prossimo dipende dallo stesso mix di fattori che hanno influenzato il 2020, ciascuno con il potenziale di influenzare non solo i rendimenti per gli investitori, ma anche le vite di miliardi di persone e milioni di imprese in tutto il mondo.

La sanità sotto i riflettori

Il tema centrale del 2021 sarà l’assistenza sanitaria, ancora al centro delle preoccupazioni di cittadini e governi. Se chiedessimo agli investitori qual è il rischio principale per il 2021, la maggior parte di loro parlerebbe probabilmente dell’efficacia dei vaccini, con un elemento di incertezza legato a una possibile mutazione del virus o all’efficacia del poderoso programma vaccinale. Oggi molti Paesi occidentali stanno vivendo la fase più acuta dall’inizio della crisi e si trovano costretti a implementare misure di distanziamento molto dure, simili a quelle della scorsa primavera. Ciò mette ancora più pressione sul programma di vaccinazione e sul piano A, B e C per uscire dalla crisi. Se i governi riusciranno distribuire in modo efficiente e senza problemi milioni di dosi in poco tempo per mitigare l’impatto travolgente del Covid-19, le economie potranno iniziare a funzionare normalmente, probabilmente in via definitiva. L’approvazione di entrambi i vaccini Pfizer-BioNTech e Oxford in molti Paesi ha dato una spinta ai mercati, adesso il tema è tutto logistico. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno il 2021 sarà un anno di normalizzazione. La domanda sembra oggi più legata alla velocità di questo processo e l’assistenza sanitaria è, naturalmente, la chiave fondamentale. L’aspettativa è che con la primavera si riesca a garantire un livello di protezione adeguato da permettere la graduale, e definitiva, rimozione delle misure di distanziamento sociale.

Ripresa economica post-Covid

Il secondo tema è quello della ripresa economica. Laddove il 2020 è stato dominato dalla recessione, con i governi che hanno dovuto investire le proprie risorse per mantenere a galla la nave, non sembra irragionevolmente ottimistico sperare che il 2021 sia un anno più positivo economicamente. Vale la pena notare che, prima della pandemia, non tutte le economie stavano andando a gonfie vele. Il ciclo economico mostrava segni di maturità, soprattutto in certi paesi e in certe regioni. In questo senso è improbabile che il successo dei vaccini Covid-19 sia un proiettile d’argento per le economie in difficoltà di tutto il mondo. Esistono preoccupazioni preesistenti su aree come la crescita e la disoccupazione, in particolare nell’Europa occidentale, che sono state solo esacerbate dalla pandemia globale. Tuttavia, i mercati finanziari, in particolare dal lato azionario, sono ottimisti, con valutazioni al di sopra delle loro medie di lungo termine e una serie di indicatori del sentiment che suggeriscono che gli investitori sono relativamente positivi sulle prospettive per il 2021. Certamente ci sono delle ragioni valide: ammesso che il piano di vaccinazione cominci a sortire effetti concreti dalla primavera, è probabile che assisteremo a un rimbalzo significativo non solo nell’attività economica ma anche nella redditività aziendale. Tutto ciò dovrebbe accompagnarsi a un 2021 positivo per gli investimenti. La domanda che ci dobbiamo porre come investitore è quanto di questo rimbalzo sia già scontato nelle performance positive che abbiamo visto nella seconda metà del 2020 – noi riteniamo che in parte lo sia. Tuttavia, per un’ampia gamma di attività e settori riteniamo ci sia ancora possibilità di beneficiare dell’impulso positivo della riapertura dell’economia. La nostra valutazione è che questo effetto non sia ancora pienamente riflesso nei mercati finanziari. La questione non si riduce alla velocità della ripresa globale, ma anche alla sua portata. Gli investitori si chiederanno se le economie nel medio termine avranno la capacità di tornare velocemente oltre il punto in cui eravamo prima del Covid-19, sotto l’impulso di investimenti pubblici senza precedenti, o se dovremmo aspettarci il tipo di ripresa lenta e misurata che abbiamo visto dopo l’ultima crisi.

L’accelerazione delle tendenze esistenti

L’ultima domanda che ci dobbiamo porre, con un’ottica più di lungo termine, è come cambierà il mondo a partire dal 2021 e come riflettere questo cambiamento nei portafogli. La crisi del coronavirus ha scosso la vita di tutti in misura diversa, con molte persone che hanno visto stravolta la propria realtà privata e lavorativa. Ciò ha comportato l’emersione di nuove abitudini e tendenze o l’accelerazione di alcuni processi in atto. Riteniamo che alcune di queste tendenze siano destinate a restare e a continuare ad avere un effetto sulla performance delle aziende e sui mercati finanziari. Il primo tema che viene in mente è la digitalizzazione. Non si tratta certo di una novità, ma la pandemia ha sicuramente contribuito ad accelerare il processo anche tra fasce della popolazione che erano più legate al modo di fruire i servizi e acquistare i prodotti “tradizionale”. Basta guardare il numero di persone che attualmente lavorano da casa per vedere l’impatto che Covid-19 ha avuto sullo sviluppo digitale, con la maggior parte dei lavoratori coinvolti che si aspetta che i propri termini di contratto cambino per sempre come risultato del 2020. Il prossimo anno, se tutto va bene, ci darà un’idea di come sarà il mondo del lavoro in futuro, con la rinegoziazione degli accordi e dell’equilibrio del mercato del lavoro sulla scia del Covid-19. Per il lungo termine sarà interessante valutare le valutazioni delle aziende digital first o solo digital (Zoom è l’esempio più ovvio e riconoscibile), che pensiamo dovrebbe stabilizzarsi: l’anno scorso, qualsiasi notizia significativa sul coronavirus ha scosso queste valutazioni in entrambe le direzioni e il 2020 porterà chiarezza in questo senso.

Sostenibilità

Allo stesso modo, la questione della sostenibilità è in primo piano non solo nelle menti degli investitori, ma anche in quelle dei governi e delle popolazioni globali. Una crescente attenzione alla gestione delle esternalità è una tendenza che vediamo continuare nel 2021, dopo che il 2020 ha evidenziato alcune delle questioni ambientali che potremmo dover affrontare nel prossimo futuro. L’isolamento e la localizzazione resi necessari dal Covid-19 nel 2020 potrebbero portare a una riconsiderazione generale delle catene di approvvigionamento da parte di governi e aziende. In vari punti, la pandemia ha messo maggiormente a fuoco alcuni degli elementi insostenibili delle catene di approvvigionamento globali e la sicurezza di esse è stata messa in discussione in diverse occasioni. Il 2021 potrebbe essere l’anno in cui i governi e le aziende inizieranno a pensare un po’ più attentamente alla sostenibilità delle loro operazioni di approvvigionamento non solo come tema etico ma anche pratico. Come sempre, riteniamo che il modo migliore per navigare nel 2021 come investitore sia mantenere un focus di lungo termine. Ci sono ragioni per essere ottimisti riguardo al futuro mentre ci lasciamo alle spalle quello che è stato un anno difficile per così tante persone, aziende e governi, ma il punto fondamentale per gli investitori è attenersi ai loro obiettivi pre-pandemici. Non possiamo prevedere il futuro ma ciò che il 2020 ci ha insegnato è che un efficace pianificazione finanziaria resta e resterà un elemento di sicurezza irrinunciabile per gli individui, in un mondo che si muove veloce: accompagnare l’investitore in questo percorso è il nostro obiettivo principale.

Con una solida pianificazione, un’efficace gestione del portafoglio e un posizionamento ampiamente conservativo, il 2020 è stato un anno di resistenza. Guardando al 2021, tuttavia, le prospettive sembrano più rosee.