Nel 2021 selettività sulle azioni USA e attenzione al potenziale europeo

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Nonostante la pandemia da COVID-19, riteniamo che la ripresa continuerà negli Stati Uniti grazie ai vaccini. L’attività economica si rafforzerà grazie anche ad ulteriori stimoli fiscali che agiranno da ponte reflazionistico a sostegno dei settori economici più ciclici. A conferma di questo, il nuovo Presidente, Joe Biden, ha anticipato un piano di stimoli all’economia da 1.9 miliardi di USD.

A seguito di queste previsioni, la scorsa settimana si è visto infatti un significativo spostamento verso i settori USA “Value”, anche grazie al movimento della curva dei rendimenti americana, che ha iniziato il suo irripidimento con il decennale governativo saldamente ora sopra 1%. Ad ogni modo, le prime due settimane del 2021 mostrano un’economia statunitense su un sentiero di ripresa stabile, sostenuta dal comparto manifatturiero ed edilizio, ma frenata dai settori più colpiti dalla recrudescenza del virus (commercio al dettaglio, ricreazione e tempo libero).

L’aspettativa è di un incremento degli utili per azione che si vedrà soprattutto sui settori “early cycle” dell’S&P 500 e molto meno sui popolari FAANG+ (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) e sul settore IT che ha dominato le attenzioni degli investitori nel 2020. Inoltre, il rimbalzo dell’economia riporterà un recupero sui flussi di cassa dando ulteriore spazio di recupero al settore dei Materials e Industrials, su cui rimaniamo rialzisti. Restiamo positivi anche sulle banche statunitensi, grazie anche ad un possibile aumento dei tassi, non tanto legato all’inflazione annuale realizzata (+1.6% a/a), che resta lontana dagli obiettivi della FED, ma alle aspettative di inflazione estratte dai TIPS; queste ultime, infatti, sono aumentate in modo significativo da quando la vittoria democratica in Georgia ha ribaltato il controllo del Senato e rinforzato le prospettive di stimolo fiscale.

Riteniamo che il punto di attenzione per le valutazioni delle azioni (ed in particolare per il livello delle valutazioni del Tech che registrano multipli molto elevati) sia il livello di 1,5% di rendimento del decennale americano con i tassi reali americani che tornano a zero (dato il livello di inflazione cora a +1,6%). A questo livello alcune valutazioni verranno messe alla prova del nuovo contesto di mercato. Pensiamo che finalmente i titoli finanziari potranno beneficiare delle politiche fiscali espansive e del possibile movimento sui tassi. Molto difficile che le banche, specialmente quelle amercane, sottoperformino in questo nuovo contesto economico.

Se c’è quindi più selettività sulle azioni USA, a livello geografico vediamo invece un nuovo potenziale sull’Europa: potremmo assistere ad un significativo recupero delle banche, degli energetici e dei settori legati ai consumi ed al turismo che anticipano una normalizzazione del ciclo economico. Stessa positività a livello geografico sui mercati emergenti (con bias su Asia), dove la revisione degli utili attesi sarà particolarmente significativa grazie anche alla permanenza attuale di un dollaro debole che avvantaggia le economie di esportazione con la ripresa dei consumi dei paesi sviluppati e in parte anche della Cina.