Eurozona, dati ancora volatili sull’inflazione. Probabile aumento nel secondo semestre

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I dati sull’inflazione nell’Eurozona rimangono volatili per una serie di ragioni. Anzitutto, i cambiamenti adottati all’inizio dell’anno nel modo di calcolare il valore aggregato dell’inflazione HICP, – in particolare sono stati modificati i pesi specifici all’interno di un tipico paniere di consumi di una famiglia – hanno portato a modifiche automatiche.

Di conseguenza ciò ha portato la sola inflazione core dell’Eurozona a circa 0,4 ppt. Un secondo punto riguarda i cambiamenti dei regimi fiscali specifici in vari Paese. In Germania, il tasso dell’IVA – che fu temporaneamente abbassato l’anno scorso (da luglio a dicembre 2020) – è stato riportato al suo livello precedente.

Questo riaggiustamento implica il venir meno delle letture più basse sull’inflazione di base registrate l’anno scorso. Infine, la tradizionale stagione dei saldi di quest’anno è stata ritardata nell’Eurozona e questo ha probabilmente portato a un aumento dei numeri sull’inflazione di gennaio. In sintesi, è improbabile che i dati (relativamente) alti sull’inflazione registrati a gennaio durino, mentre ci aspettiamo un graduale aumento dell’inflazione nella seconda metà dell’anno, in linea con la riapertura dell’attività economica.