Titoli finanziari subordinati fra i maggiori beneficiari del contesto attuale

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Crescita, inflazione, politiche monetarie e fiscali espansive sono elementi di forza per il credito. I finanziari subordinati sono fra i maggiori beneficiari di questo scenario grazie a tassi a breve bassi e irripidimento delle curve che ne spingono la redditività.

Campagne vaccinali e inflazione focalizzano l’attenzione dei mercati, in un contesto reflattivo che supporta l’appetito per il rischio. Fondamentale il ruolo del carry, supportato da spread in grado di assorbire i movimenti sulle curve dei tassi governativi, mentre una maggior cautela è necessaria sulla duration.

Lo scenario attuale premia i titoli subordinati finanziari. Il supporto fiscale e regolamentare sostiene la qualità dei bilanci, mentre la strutturale trasformazione dei modelli di business in corso da anni va a beneficio dell’efficientamento. La solidità del capitale si riflette sulla qualità degli emittenti e consente di gestire senza traumi il preannunciato aumento dei deteriorati, grazie anche a moratorie e schemi di garanzia. Ulteriori catalist positivi possono materializzarsi dall’attività di fusione e acquisizione, ripristino dei dividendi atteso a settembre e dal potenziale backstop delle bad bank.

Il quadro è costruttivo. Le valutazioni più attraenti sono da ricercare sulle componenti finanziarie a maggior subordinazione nell’ambito della struttura di capitale, come le obbligazioni Additional Tier 1 europee (obbligazioni high yield emesse dagli istituti di credito europeo), che conservano ancora spazi di compressione sugli spread, così come le obbligazioni Tier 1 di vecchia generazione sulle quali proseguono gli eventi di call. A livello geografico ci sono interessanti opportunità fra i finanziari italiani, grazie all’effetto Draghi.