Quali settori sono noti per avere le azioni più stabili?

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Risulta molto importante – specialmente in periodi di turbolenza finanziaria – saper individuare con facilità in quali settori economici possa essere più sicuro investire al fine di tutelare i propri risparmi.

Sono tante le trappole che possono innescare una crisi finanziaria, dal fallimento di una banca al default di uno Stato sovrano, da una crisi politica in un contesto economico difficile fino ad un fattore esogeno quale ad esempio una pandemia.

Non essendo spesso questi fenomeni prevedibili (o, seppur prevedibili dalle menti più acute, può risultare pressoché impossibile capire l’esatto momento in cui l’evento che scatenerà la crisi si verificherà), è fondamentale per ogni trader avere una buona esposizione sui settori più sicuri dell’economia.

Ancora meglio, un buon trader deve saper reagire con rapidità a questi eventi catastrofici imprevedibili (di norma chiamati “cigni neri”), in modo da poter modificare la propria strategia di investimento senza esitazione.

Sebbene esistano settori indubbiamente più stabili di altri, come riepilogato all’interno di questo articolo, è molto importante tenere a mente il fatto che non esista, purtroppo, un settore economico perfettamente stabile ed imperturbabile.

Scorriamo insieme una lista dei settori storicamente più stabili, tenendo a mente l’importante monito inserito in calce.

Il settore dei beni primari

L’intuizione dietro a questa strategia è piuttosto semplice da capire: per quanto una crisi economica possa essere aspra, tutti noi per vivere avremo sempre bisogno di consumare beni primari (magari a prezzi e condizioni diverse, a seconda degli effetti che una crisi ha avuto sulla singola famiglia).

Possiamo dunque ridurre, per semplicità esplicativa, un’intera economia ad un nucleo famigliare. Considerando una famiglia di 5 persone con 3 occupate e 2 disoccupate, se due di queste si trovassero a perdere improvvisamente il proprio posto di lavoro è molto probabile che, almeno nel breve periodo, il piano di consumo famigliare venga modificato.

La domanda, in questo caso, è la seguente: in quale modo il piano di spesa della famiglia verrebbe modificato? Premesso che, naturalmente, ogni famiglia è composta da individui diversi con desideri e necessità differenti, è lecito presupporre, ad esempio, che l’acquisto di una nuova automobile venga differito nel tempo, dando priorità alla spesa per generi alimentari settimanale.

È in questo caso che gli economisti introducono i concetti di “beni ciclici” (nell’esempio, l’automobile) e “beni anticiclici” (nel caso sopra riportato, i generi alimentari). Su un bene ciclico osserviamo, di norma, un andamento nelle vendite fortemente correlato all’andamento dell’economia (intesa come variazione percentuale del prodotto interno lordo di un Paese).

La questione della ciclicità e dell’anti-ciclicità dei beni di scambio è uno dei driver che ogni trader deve considerare al fine di individuare titoli azionari stabili nei quali investire. Risulta dunque scontato concludere che sia più sicuro investire su un bene anticiclico (i.e. quei beni le cui vendite non risentono particolarmente dell’andamento dell’economia, nel bene e nel male), ed è proprio questa una distinzione fondamentale che un buon trader dovrebbe conoscere prima di diversificare il proprio portafoglio di investimento.

Il settore della Difesa

Il discorso etico legato alla scelta di investimento nel mercato delle armi è, seppur pienamente lecito, al di fuori dello scopo dell’articolo in questione, non verrà dunque trattato in tale sede.

Risulta evidente dai dati storici come raramente la spesa sul settore della Difesa nazionale venga sottoposto a tagli pesanti. Tale settore viene da sempre considerato come strategico per tutti i Paesi, per una serie di fattori.

In primis, si calcola che il moltiplicatore economico (ovvero il fattore secondo il quale 1 € investito all’interno di un’economia renda alla stessa una quota di indotto ben maggiore a 1€) del settore della Difesa sia decisamente più elevato rispetto alla media registrata su altri settori.

In effetti, è noto a tutti come gli Stati Uniti abbiano registrato una crescita del PIL superiore al 70% negli anni della Seconda Guerra Mondiale grazie al forte incremento nella spesa pubblica destinata al settore militare.

Inoltre, purtroppo, il rischio di un conflitto armato non è mai perfettamente prevedibile né tanto meno azzerabile, non sorprende dunque che i Governi decidano raramente di privarsi in maniera importante di investimenti nel settore della Difesa Nazionale.

È questo, dunque, un altro ambito che un buon trader può tenere in considerazione per ripartire il proprio portafoglio di investimenti.

I settori più legati alle materie prime

Quello delle materie prime ha sempre rappresentato, anche in tempi avversi, un settore considerato come un “porto sicuro” da tutti i trader. Occorre, tuttavia, fare alcune importanti distinzioni tra alcune macro-tipologie di materie prime in modo da conoscere bene i reali rischi di investimento.

Su questo discorso, vengono in mente subito i metalli preziosi. Platino, oro, argento e bronzo, tutti questi metalli hanno dimostrato di avere, chi più o chi meno, un netto andamento anticiclico rispetto all’andamento dell’economia mondiale.

Questo non significa, tuttavia, che tale mercato non possa portare a perdite su investimenti per un trader. Si pensi, ad esempio, al fortissimo incremento del prezzo dell’oro registrato nei trimestri successivi alla crisi del 2008, quando i forti timori di inflazione dovuti ad un’errata interpretazione delle manovre di politica monetaria delle principali banche centrali mondiali ha portato il prezzo dell’oro alle stelle.

Quando è stato chiaro che l’inflazione non sarebbe esplosa e che, anzi, l’economia mondiale si stava muovendo verso uno scenario di inflazione molto bassa (e, nei casi peggiori, persino di deflazione), il prezzo dell’oro ha invertito la propria rotta, muovendosi a ribasso per diversi mesi.

Questa ondata speculativa non è stata così forte sui “fratelli minori” dell’oro nel mercato dei metalli preziosi che potremmo, dunque, considerare come beni più stabili e sicuri rispetto all’oro.

Vi è poi tutta la categoria di materie prime utilizzate nel settore siderurgico. Sebbene questo settore sia ben distante dall’essere anti-ciclico, si osserva, di norma, una relativa stabilità nei prezzi mondiali dei materiali usati in questa area dell’economia (in primis ferro e rame).

Una scelta ancora più diretta e sicura può essere quella dell’investimento nel prezzo dei prodotti agricoli che, in quanto usati principalmente dal settore alimentare (che, come visto precedentemente, è per definizione anti-ciclico) possiede un’ottima stabilità anche in condizioni economiche avverse.

L’errore di affidarsi ciecamente ad un settore normalmente stabile

Vi sono eccezioni importanti tra le categorie riportate all’interno di questo articolo, ed è bene che ogni trader – specialmente se alle prime armi – abbia bene in mente tali distinzioni.

Oltre all’importante distinzione fatta sull’oro e gli altri metalli preziosi – dove il primo ha dimostrato di poter diventare oggetto di pericolose bolle speculative, al contrario dei secondi – vi sono tutta una serie di eccezioni da tenere a mente sul tema delle materie prime.

È importantissimo ad esempio conoscere i fattori che possono muovere i prezzi dei bene energetici. Non a caso, il petrolio non è stato citato tra i beni più stabili sui quali un trader può investire, in quanto il prezzo del cosiddetto “oro nero” è notoriamente determinato in maniera quasi esclusivamente politica.

Basta uno scontro politico, un accordo improvviso o altro a variare pesantemente il prezzo del petrolio, e questo è un fattore che un trader può semplicemente subire all’interno del proprio portafoglio.

C’è poi un discorso più generale applicabile a tutti i beni menzionati in questo articolo: può essere rischioso basare una previsione sul futuro del prezzo di un asset finanziario interamente su dati storici.

Così come se oggi vediamo una giornata di sole non possiamo con certezza aspettarci che anche domani il tempo sarà bello (e, anzi, questa previsione è destinata, ad un certo punto, ad essere errata), occorre fare attenzione all’influenza del passato sulle previsioni future nei mercati finanziari.

È lecito immaginare che un asset che ha sempre avuto un prezzo relativamente stabile possa mantenere tale trend anche nel futuro, ma non possiamo basare interamente la nostra aspettativa su questo fattore. Occorre, come sempre, dedicare il giusto tempo all’attività di ricerca, leggendo in maniera critica opinioni reperibili facilmente online di analisti del settore, in modo da essere sempre pronti ad ogni evenienza.

Solo in questo modo un trader può portare una reale stabilità all’interno del proprio portafoglio, godendosi il lusso di non dover controllare continuamente durante la giornata l’andamento dei propri investimenti.