Azionario globale, meglio restare sui titoli di alta qualità

-

Gli investitori sono sempre più preoccupati del futuro della crescita globale, fra pressioni inflazionistiche, strozzature alle supply chain e crisi energetica incombente.

I tassi di revisione degli utili si sono nuovamente raffreddati in vista della prossima stagione di reporting, ma il numero dei rialzi continua a superare quello dei ribassi in tutte le regioni, ad eccezione del complesso dei mercati emergenti.

A livello globale, lo slancio migliore degli utili continua soprattutto nei settori ciclici (finanziari, tecnologia, energia e materiali), ma si è interrotto in quelli difensivi. Nonostante il minor numero di rialzi netti, il tasso di crescita bottom-up degli utili per azione previsto nel 2021 per l’azionario globale è salito ulteriormente fino a raggiungere il 49% (+3 punti percentuali in un mese).

Le stime di crescita degli utili per azione nel 2022 si attestano a circa l’8% in tutte le principali regioni: una previsione piuttosto prudente alla luce delle prospettive economiche, che per il prossimo anno sono ancora positive. Dopo un 2021 particolarmente positivo per i risultati degli utili, gli analisti potrebbero dover aggiornare le previsioni per il 2022.

Negli Stati Uniti, uno dei principali rischi al ribasso per il prossimo anno è il probabile aumento delle tasse, che difficilmente è del tutto ricompreso nelle stime attuali. A parità di altre condizioni, la conseguenza potrebbe essere una riduzione di circa il 5% degli utili. A breve termine, gli investitori osserveranno con grande attenzione la stagione degli utili del terzo trimestre. In un contesto in cui i prezzi delle materie prime aumentano, si registrano pressioni sui salari e interruzioni alle catene di approvvigionamento, gli investitori si concentreranno sui margini, sulla capacità delle aziende di aumentare i prezzi e su quanto si prevede che dureranno questi problemi alle supply chain.

Le attività più esposte alle materie prime e all’energia sono chiaramente le più a rischio, come quelle fortemente dipendenti da una forza lavoro meno retribuita. Nonostante l’indebolimento della crescita e politiche monetarie leggermente meno accomodanti, le prospettive per le azioni rimangono positive grazie a una dinamica degli utili ancora solida, che dovrebbe continuare a compensare una certa compressione dei multipli dovuta all’aumento dei rendimenti obbligazionari. Nel contesto attuale, gli investitori devono quindi mantenersi molto selettivi nei confronti dei settori ciclici e concentrarsi sui titoli che offrono forti flussi di utili con una visibilità superiore alla media.

Ridurre le azioni a più lunga durata a favore dei titoli bancarI

Con la ripresa statunitense che come previsto è entrata in un “mini-ciclo”, settembre è stato un mese volatile sui mercati finanziari. Tutte le asset class hanno sofferto a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia e dell’aumento dei tassi d’interesse.

Continuiamo a privilegiare le società con flussi di utili di alta qualità e maggiore visibilità, che dovrebbero sovraperformare in un contesto di “mini-ciclo”.

Inoltre, abbiamo ridotto la sensibilità degli investimenti azionari orientando alcune delle nostre partecipazioni a lungo termine verso le banche, che di solito sovraperformano in un ambiente di aumento dei tassi di interesse.

Con l’aumento della volatilità e dei drawdown azionari, un approccio proattivo e dinamico alla gestione del rischio rimane fondamentale per il futuro. Manteniamo una certa asimmetria verso i prodotti strutturati in Europa, proteggendoci dal rischio di ribasso e potendo al tempo stesso partecipare al rialzo.

Abbiamo anche aggiunto un po’ di franchi svizzeri nei nostri portafogli in dollari e franchi svizzeri. In un mercato sempre più volatile, lo status di bene rifugio del franco è prezioso.