Germania, risultati in chiaroscuro. Se SPD governerà, ne risentirà il settore dell’Automotive

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Le elezioni tedesche aprono una nuova epoca per la storia della politica del Paese e potrebbero avere degli effetti anche sull’economia. Dopo diversi anni, il Cdu-Csu (ex-Merkel) non ha ottenuto la maggioranza, anche se la coalizione con altri partiti potrebbe permettere di governare. I membri del Partito, stando alle dichiarazioni, dovrebbero mantenere un atteggiamento austero con riguardo alla politica fiscale.

Rispetto agli altri Paesi europei, la solida posizione finanziaria della Germania ha permesso di creare un deficit più contenuto per affrontare la recessione pandemica: sia per il 2021 che per il 2020, rispetto al PIL, si attesta al -6%, contro valori compresi tra -8 e -12% per Francia, Spagna e Italia. Tuttavia, anche la Germania è stata costretta a superare il limite dell’esposizione debitoria prevista dal Patto di Stabilità pari al 60% del PIL (sospeso con il Covid).

Il rapporto debito/PIL dello Stato tedesco, ora, risulta leggermente superiore al 70%. L’atteggiamento della coalizione guidata dal Cdu-Csu, inoltre, avrebbe l’approvazione anche della rigorista Bundesbank, a favore di politiche monetarie meno espansive. Si ricordi come lo scorso anno abbia addirittura dichiarato anti-costituzionale il PEPP della BCE, affermando che si trattasse di un’operazione di monetizzazione del debito dei Paesi “meno virtuosi”, soprattutto quelli del sud Europa. Invece il Partito vincente, Spd, se dovesse Governare creando una propria coalizione, avrebbe un atteggiamento più espansivo nei confronti delle politiche economiche. In particolare, risorse cospicue potrebbero essere dedicate alla decarbonizzazione dell’industria e alla transizione ecologica, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 65% entro il 2030. In questo contesto, tuttavia, dovremmo considerare l’impatto sull’automotive, il settore più importante rappresentativo del 5% del PIL, in quanto potrebbero crearsi delle difficoltà nella conversione dell’industria.

Inoltre i recenti dati sulla produzione industriale indicano un rallentamento: stando ad un report diffuso a metà anno, l’associazione dei costruttori tedeschi di automobili (VDA) prevede che nel 2021 verranno prodotte in Germania 3,6 milioni di auto, ovvero 400.000 unità in meno rispetto all’ultima stima. La formazione delle coalizioni, dunque, potrebbe richiedere mesi di tempo e ciò potrebbe essere un fattore di incertezza per i mercati. Il lato positivo, tuttavia, attiene all’inizio di un processo di revisione al rialzo del limite sul debito pubblico previsto dal Patto di stabilità, che potrebbe portare dei maggiori benefici anche ai Paesi del sud Europa.