Babbo Natale è arrivato in anticipo?

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L’S&P 500 è rimbalzato del 9% dal minimo di ottobre. Questo porta a chiedersi: il rally natalizio stagionale è arrivato in anticipo? In parte. Questo effetto “Halloween” dà il via ai sei mesi stagionalmente più forti dell’anno, quando gli investitori si posizionano e le aziende delineano le prospettive in vista dell’anno successivo. Stiamo assistendo ad una rotazione verso i settori sensibili alla crescita, che normalmente privilegia i beni di consumo discrezionali, le materie prime, gli industriali e la tecnologia, mentre i comparti difensivi di maggio-ottobre, come i beni di consumo di base e la sanità, sono in ritardo.

Certamente a dare un chiaro supporto al mercato sono state le letture degli utili del terzo trimestre, che hanno rassicurato gli investitori, battendo le stime e riportando margini di profitto vicini ai massimi. Nel frattempo, le operazioni di buyback stanno arrivando a 220 miliardi di dollari, agevolate dai circa 7 trilioni di dollari di liquidità.

L’abbassamento del numero di nuovi casi di infezione da Covid-19 sta inoltre trainando la crescita del Pil Usa. Il dato GDPNow della Fed di Atlanta, che non è una stima ufficiale ma più una stima corrente della crescita del Pil reale basata sui dati economici disponibili per il trimestre corrente misurato, infatti, è dell’8%. Le previsioni sull’inflazione e sui tassi d’interesse si sono poi nettamente spostate, con il mercato che ha già prezzato un aumento dei tassi a giugno. In tutto questo, i nuovi investitori individuali non movimentano i loro portafogli, mantenendo allocazioni azionarie da record.

Siamo ormai già prossimi al raggiungimento del target che avevamo previsto per fine anno, ovvero quota 4.700. Per il prossimo anno, l’obiettivo si sposta ancora più in alto, a 5.050. I mercati dovranno navigare infatti tra i rischi del tetto del debito e della nomina del presidente della Fed, mentre va allentandosi la disparità tra la volatilità presente nel comparto del reddito fisso e la rilassatezza dell’azionario. Prevediamo che gli utili nel prossimo anno aumentino ad un ritmo doppio rispetto a quanto stimato dal consenso, con una crescita del Pil superiore al 4% e margini stabili.