Quarta ondata di COVID-19 e decisioni della BCE: ecco cosa succederà in Europa

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Mentre l’eurozona torna ad essere l’epicentro della pandemia, prevediamo che la Banca centrale europea (BCE) non voglia prolungare il programma Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) per far fronte alla ‘quarta ondata’ di coronavirus.

Nelle ultime settimane, alcuni paesi dell’eurozona hanno registrato un picco in termini di numero di casi sufficiente per indire nuovamente il lockdown nazionale, tra cui l’Austria. A ridosso del periodo natalizio, il governo austriaco ha inizialmente imposto l’isolamento di dieci giorni ai ‘no-vax’, per poi estenderlo a tutta la popolazione austriaca. Anche la Germania sta registrando un numero elevatissimo di casi che, secondo la cancelliera Angela Merkel, stanno portando al periodo più buio nella lotta contro il coronavirus. A livello globale, l’Europa è tornata ad essere l’epicentro della pandemia. Nonostante ciò, a seguito degli ultimi interventi del membro del Comitato esecutivo della BCE, Isabel Schnabel, e del Presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, stimiamo che la BCE non abbia intenzione di prolungare il programma PEPP, tantomeno il Quantitative Easing (QE). A ridosso della riunione di dicembre della BCE, riteniamo infatti che il programma di QE non sarà di gran supporto durante la fine del 2021 e l’inizio del 2022.

A nostro avviso saranno due i potenziali rischi per la fine del 2021 e per il primo trimestre del 2022: in primo luogo, la rapida diffusione del virus nella cosiddetta ‘quarta ondata’; ed in secondo luogo, il mancato ausilio da parte della BCE. La nostra previsione è che tale scenario possa incrementare la volatilità nei portafogli degli investitori, poiché potrebbe generare incertezza riguardo la stabilità economica dell’eurozona. Infatti, per fronteggiare potenziali rischi, prediligiamo un approccio che verte verso una modalità ‘prudenziale’ piuttosto che ‘opportunistica’.

Analizzando le possibili conseguenze, prevediamo che le implicazioni di questi due fattori possano avere un sostanziale impatto sul mercato del lavoro, alimentando la ‘supply chain disruption’ (interruzione nella filiera di produzione) nell’eurozona. Tuttavia, grazie al consistente numero di vaccinati in Europa e all’organizzazione di enti pubblici e privati, non ci aspettiamo che la ‘quarta ondata’ possa avere un impatto sulla salute come nelle ondate precedenti. Poiché crediamo si possano verificare ulteriori inefficienze della supply chain nell’economia reale, ci aspettiamo un rallentamento della crescita dei mercati finanziari nel breve periodo, il quale stimiamo possa aggravare i livelli di inflazione nel medio periodo.